
San Giovenale di fronte al Ponte Cardona
All’antico ponte detto “Ponte Cardona” è legata una leggenda ancora oggi popolarmente molto sentita. La storia racconta di un vecchio frate che scendeva tutti i giorni dall’Eremo di Sant’Urbano per raggiungere la città di Narni per la questua. Ogni giorno, il giovane Giovenale che abitava nei pressi di Ponte Cardona, se vedeva che il frate non aveva ricevuto niente, gli offriva sempre qualcosa da mangiare e da bere. Un giorno Giovenale intuì che il vecchio era morto, poiché al suo posto passò un frate più giovane. Proprio quella notte il frate apparve in sogno a Giovenale e gli parlò di un grandissimo tesoro “Mille e più monete d’argento del tempo di Marco Cocceio Nerva, l’imperatore nato a Narni, oggetti d’oro e pietre preziose in numero tale da diventare ricchi come tutti i nobili del contado messi insieme”. Giovenale andò nel punto indicatogli, cominciò a scavare e quando riuscì a trovare qualcosa, la natura si scagliò contro la sua avidità; un violento acquazzone fece scappare tutti gli animali e straripare il torrente, mettendo così in pericolo la sua vita. Capì la lezione e trovare il tesoro significò per lui la condivisione della ricchezza con le persone bisognose. Scavò di nuovo, trovò il tesoro e lo condivise con gli altri per migliorare la città e la condizione degli uomini che la abitavano. Molti narnesi sostengono invece che quel tesoro non sia mai stato ritrovato... e che possa essere ancora nascosto nell’esatto centro geografico d’Italia!