Era stata definita la Google italiana, ma la vicenda imprenditoriale di Vetrya, la internet company guidata da Luca Tomassini specializzata in servizi digitali, si era bruscamente interrotta nel 2021 con la messa in liquidazione: ora molti degli ex dipendenti devono ancora ricevere le loro spettanze ed il trattamento di fine rapporto. Totale, circa un milione di euro. Sono 65 i dipendenti che vantano crediti verso Vetrya. Pur essendo creditori privilegiati, attendono da tre anni di ottenere quanto spetta loro. "Abbiamo lavorato con orgoglio, fiducia e abnegazione in quella che era definita la Google Italiana, il fiore all’occhiello di Orvieto – dice uno di loro, in rappresentanza di una ventina di lavoratori –, la società ha effettivamente passato tempi d’oro. Fin quando abbiamo notato, a partire dal 2020, le prime avvisaglie che potevano indicare delle problematiche, riconducibili ad una situazione di dissesto finanziario. Le voci giravano anche al di fuori, attraverso i canali media, ma, alla richiesta di chiarimenti ci veniva risposto di non dare peso a chi voleva la rovina di Vetrya e del suo amministratore delegato. Ma la situazione interna indicava altro-prosegue l’ex dipendente di Vetrya-, come la dipartita di molte figure portanti dell’azienda. Noi però venivamo ancora tranquillizzati da quella che si definiva una famiglia". Nel giro di un mese e mezzo si consumò un drammatico, complesso quanto inaspettato licenziamento collettivo, ufficializzato il 3 dicembre 2021, mentre Vetrya veniva messa in liquidazione. Molti dipendenti optarono per le dimissioni volontarie prima che l’azienda affondasse. Nel frattempo, Tomassini aveva avviato un nuovo progetto, dando vita alla società, Quibyt. Il 6 ottobre 2023 è stato omologato un piano concordatario presentato da Vetrya al Tribunale di Terni che prevedeva un piano di pagamento di tutti i debiti contratti dalla società evitando il fallimento della società. "Secondo il concordato i nostri crediti sarebbero stati soddisfatti entro un anno dall’omologa, ma ad oggi, a seguito di aste immobiliari andate deserte, i termini di pagamento sono stati disattesi senza previsioni certe e prospettando soddisfacimenti parziali-spiega l’ex dipendente- Siamo arrabbiati? Certo, per il trattamento riservatoci negli ultimi mesi di vita di Vetrya e soprattutto oggi, quando da più di tre anni aspettiamo di vedere rispettati i nostri diritti di lavoratori". Cla.Lat.
CronacaIl tramonto della “Google italiana“. Vetrya, ex lavoratori battono cassa