Se ne sono andati alla spicciolata, un pò per volta, da Terni, Rivotorto e Perugia. In tutto 41, compreso un minorenne, sui 50 tunisini arrivati in Umbria sabato e sbarcati a Porto Empedocle poche ore prima. Un altro allontanamento dopo quello di Gualdo Cattaneo ( 25 migranti si erano allontanati da una struttura di accoglienza) che sta creando non pochi grattacapo alle forze dell’ordine per riuscire a individuarli. Non sarà facile.
Sembra però che, al momento dello sbarco in Sicilia, fossero già stati sottoposti ai test sierologici e risultati negativi. Occorre invece capire se in pochissimo tempo (sono arrivati intorno alle 19 di sabato) fossero stati fotosegnalati. Altrimenti sarà una vera caccia a fantasmi perché il nome fornito dai migranti è un pò poco per poterli bloccare sul territorio e rispedirli a casa come clandestini.
L’incidente umbro, che ha già ’armato’ la Lega, si verifica nel bel mezzo della rovente polemica sui migranti economici che stanno arrivando a frotte dalla Tunisia. Il ministro degli esteri Luigi Di Maio chiede di sospendere lo stanziamento previsto per la Tunisia ‘in attesa di un risvolto nella collaborazione che abbiamo chiesto alle autorità tunisine in materia migratoria’. E il capo del Viminale, il ministro Luciana Lamorgese, garantisce "rimpatri dei tunisini anche con le navi". "Garantiremo la tutela della salute pubblica delle nostre comunità locali, ma i migranti economici sappiano che non c’è alcuna possibilità di regolarizzazione per chi è giunto in Italia dopo l’8 marzo 2020", aveva detto in un’intervista al Corsera.
Il risvolto umbro del caso-migranti scoppia sabato sera. Cinquanta vengono inviati in Umbria e, in particolare 25 alla Caritas di San Martino a Terni, altrettanti all’Arci di Rivotorto di Assisi e cinque al Mater Gratiae di Perugia. In 19 si sarebbero allontanati dalla struttura ternana, altrettanti da quella di Assisi, due dei quali sono stati recuperati dalle forze dell’ordine e tre da Perugia. Si tratta di tunisini di cui è nota la tendenza ad allontanarsi dalle strutture di accoglienza per raggiungere propri contatti anche all’estero.
La questura di Terni fa sapere che le ricerche sono state avviate con l’aiuto di tutte le forze di polizia, comprese Stradale e Polfer.
Al momento del loro arrivo erano già state eseguite tutte le procedure per la prima accoglienza, compresa la mediazione linguistica, attraverso cui, in lingua araba, è stato spiegato loro l’obbligo di dovere rigorosamente rimanere in quarantena preventiva.
Erika Pontini