PAOLO IPPOLITI
Cronaca

In mostra ’Un treno di scatti’. La storia della Fcu vista da dentro

UMBERTIDE – "Un treno di scatti" è il titolo evocativo della mostra fotografica di Spartaco Ceccagnoli, macchinista ferroviere ad un...

UMBERTIDE – "Un treno di scatti" è il titolo evocativo della mostra fotografica di Spartaco Ceccagnoli, macchinista ferroviere ad un passo dalla pensione e che richiama due sue grandi passioni: quella per la fotografia e quella per il treno, che ha guidato per tanti anni. Scatti che nascono all’alba o di notte, con la neve o con il sole, nelle stazioni o lungo binari solitari. Ceccagnoli non è un tecnico, non usa fotocamere professionali: semplicemente inquadra ciò che vede, lo interpreta per poi scattare con un semplice smartphone. Ciò che lo contraddistingue è un innato colpo d’occhio, allenato alle forme, ai contrasti, ai colori del mondo dei treni, capace di trovarci cose che altri non vedono. La mostra, che sarà inaugurata sabato prossimo alle 17 alla Rocca di Umbertide, nasce da una idea di Giovanna Monni, presidente del Consiglio comunale e appassionata di arte che per prima ha intuito il duplice valore degli scatti di Ceccagnoli: non solo per la qualità delle immagini, ma anche per il legame di orgoglioso affetto che lega Umbertide alla sua ferrovia. Spiega Monni: "Mi è capitato spesso di vedere le foto di Spartaco sui suoi profili social e le ho trovate emozionanti. La vita di tanti pendolari è stata scandita dal rumore cadenzato del treno, dalle soste nelle stazioni, dal saluto dei ferrovieri. Raccogliere in una mostra i suoi scatti è rimettere insieme i frammenti di un puzzle, fatto di ricordi di tanti ed un modo per raccontare un pezzo di storia della nostra città". "Il mio lavoro – dice l’autore - è spesso un’esplosione di colori: anche se una giornata iniziava con la nebbia o con la pioggia il treno me l’ha sempre resa piena di sole. Un giorno non è mai uno qualunque se lo guardi dal finestrino e anche per questo sono stato fortunato a fare il macchinista. Grazie a Giovanna Monni, a Giada Sonaglia per il bellissimo manifesto della mostra, a Vittorio Dragoni per l’allestimento". Pa.Ip.