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Veruska Picchiarelli
In quanto tempo è stata organizzata la mostra? "Dieci mesi, da gennaio a ottobre 2024, un tempo record dato che di solito ci vogliono circa due anni per un evento così. La maggior parte delle opere antiche proviene dal museo stesso, quelle moderne dai musei più disponibili, anche in relazione al budget".
Ci sono delle opere che avreste voluto, ma che non siete riuscite ad ottenere? "Mi sarebbe piaciuto moltissimo esporre i paramenti (piviale e mitria) che papa Benedetto XI aveva commissionato all’inizio del ‘300 e lasciato alla basilica di San Domenico: dei panni tartarici intrecciati d’oro, fatti realizzare nella Mongolia di Gengis Khan".
Se dovesse indicare un’opera che racchiuda il senso della mostra, quale sceglierebbe? "Il reliquiario per contenere le ossa del cranio di una fanciulla, santa Giuliana di Nicomedia, un’opera di oreficeria datata al 1376. Tale manufatto è realizzato in oro ed è una sorta di gabbietta al cui interno era presente una testolina con inciso il volto della martire realizzata in rame e contenente le ossa. Purtroppo questa è stata rubata e allora all’interno del reliquiario abbiamo messo una testina moderna realizzata da Marisa Merz, a simboleggiare la forza delle donne. L’opera congiunge l’antico e il moderno, racchiudendo alla perfezione il senso della mostra. In questo modo abbiamo realizzato un’opera inedita".