In Pinacoteca l’omaggio a Gerardo Dottori

La rassegna nei 140 anni dalla nascita dell’artista. E i tre musei dedicati a Burri. visitabili a prezzo ridotto.

In Pinacoteca l’omaggio a Gerardo Dottori

È stata presentata ieri la partecipazione di Città di Castello alle iniziative promosse in occasione della XX Giornata del Contemporaneo

Una serie di iniziative per aderire alla XX giornata nazionale del contemporaneo con una formula nuova, che punta a valorizzare il sistema museale mettendo in rete realtà pubbliche e private. Infatti, in accordo con la fondazione Palazzo Albizzini, sabato 12 ottobre sarà possibile visitare le tre sedi museali dedicate all’opera Burri, a un prezzo ridotto. Mentre per la prima volta, grazie a Piero Sarteanesi, aprirà al pubblico lo studio di Alvaro Sarteanesi, il professore di pittura che tenne a battesimo molti degli artisti tifernati del dopoguerra (tra cui lo stesso Burri). In questo spazio situato in uno degli edifici più caratteristici del centro si potrà accedere su prenotazione sabato 12 e domenica 13 (075.8520656). Allo stesso numero si potrà prenotare anche la visita allo studio Meroni Pillitu che custodisce una delle più belle raccolte di ceramica artistica del Novecento. Ieri durante la presentazione in Pinacoteca è stato illustrato l’evento clou del prossimo fine settimana all’insegna della contemporaneità, cioè la mostra “Gerardo Dottori a Città di Castello“, a cura dello storico critico dell’arte Lorenzo Fiorucci. Nei 140 anni dalla nascita di Dottori (1884 – 1977), Città di Castello vuole omaggiare l’artista padre del futurismo umbro con una rassegna allestita alla Event Room della Pinacoteca da venerdì 11 ottobre alle 17.30. Particolare focus sulla presenza espositiva di Dottori a Città di Castello dalla prima mostra organizzata nel 1967 dalla galleria il Pozzo fino alle altre due personali post mortem organizzate dalla Galleria delle Arti di Luigi Amadei (1982 e 2004) e poi ancora al Pozzo nel 1986. La mostra ha consentito anche di recuperare un inedito di Dottori, ritrovato in una collezione privata tifernate: un Arabesco Dinamico fatto con idromatita del 1930.