REDAZIONE UMBRIA

In Umbria 4mila infermieri "Ruolo insostituibile" Ma la carenza si fa sentire

Giornata internazionale a loro dedicata: sondaggio ne rivela l’apprezzamento "A volte costretti a svolgere mansioni inferiori di carattere tecnicoalberghiero".

In Umbria 4mila infermieri "Ruolo insostituibile" Ma la carenza si fa sentire

Anche gli umbri hanno una considerazione molto positiva nei confronti dei circa 4mila infermieri che lavorano nelle strutture sanitarie. Una percezione incentivata anche dal loro ruolo chiave durante la pandemia, ed è particolarmente apprezzato il valore sociale e umanitario della professione piuttosto che la reperibilità e la stabilità del posto di lavoro.

Sono alcuni degli elementi emersi dall’indagine effettuata da Swg per conto del Nursind, il sindacato degli infermieri appunto, in occasione della giornata nazionale dedicata a questa importante professione. Tra gli aspetti considerati più negativi, invece, troviamo la percezione di turni di lavoro difficili da sostenere, con un impegno fisico e mentale molto elevato e l’esposizione a malattie e virus. Inoltre, i giovani percepiscono maggiormente il peso del lungo percorso di studi e la scarsa autonomia decisionale. Nonostante questi elementi più critici, oltre 2 italiani su 3 sosterrebbero amici eo parenti nella scelta di intraprendere un percorso formativo e professionale per diventare infermiere, in modo accentuato nelle fasce d’età più alte. Un non trascurabile 31% però sconsiglierebbe un tale percorso. Per quanto riguarda la retribuzione inoltre, la percezione (assumendo che la maggioranza delle persone non abbia informazioni dettagliate al riguardo) di oltre la metà degli italiani è che sia insufficiente rispetto al ruolo ricoperto.

Proprio Nursind Umbria continua a denunciare le difficoltà a cui sono sottoposti gli infermieri negli ospedali umbria. "Le condizioni in cui versano alcuni pazienti appoggiati nei corridoi per ore ed ore sono, a volte, anche molto severe e richiederebbero un grado di assistenza idoneo e dignitoso sia dal punto di vista strutturale che di dotazione organica – ha detto Marco Erozzardi, Nursind Umbria. Ricordiamo, infatti, come in tantissimi reparti alla già grave carenza di personale infermieristico (che costringe lo stesso personale a dover fare straordinari e a rinunciare a ferie e permessi di diritto contrattuale) si aggiunge la cronica assenza di Oss durante le ore notturne e la scarsa presenza nei weekend e nei festivi. Questa modalità organizzativa costringe tra l’altro lo stesso personale infermieristico a svolgere spesso mansioni inferiori, di carattere tecnicoalberghiero, rispetto al proprio profilo professionale ed al titolo universitario acquisito".