"Papà ha sempre sperato che Perugia gli dedicasse un locale. Non è successo e allora abbiamo deciso di realizzare questo desiderio: esporre i suoi quadri". Così Barbara Venanti con il fratello Luca e la madre Zaira, racconta l’omaggio che la famiglia ha voluto rendere al grande pittore perugino Franco Venanti, alla sua vita e alle sue opere, a un anno e mezzo dalla scomparsa.
È la “Galleria Entropia”, un nuovo spazio culturale per la città che ieri pomeriggio è stato inaugurato alla presenza di tantissime persone. La Galleria è in pieno centro, in via Alessi – là dove c’era la Galleria Artemisia – e fin dall’ingresso è un tripudio di colori, intuizioni e visioni che celebrano l’arte di Venanti.
Il percorso si snoda tra una quarantina di opere che coprono l’intera produzione artistica del maestro, dalle prime opere esposte all’ingresso all’entropia, attraverso le figure femminili, i bianco e neri, gli ombrelli. Ci sono anche quattro gessi insieme a fotografie, libri e cimeli come cappelli e la tavolozza dei colori.
"Questa è un’esposizione permanente – racconta Barbara – che resterà fissa con qualche piccola variazione ed è una piccola parte degli oltre 100 quadri che ci ha lasciato. Ma organizzeremo anche mostre di altri artisti e ci sarà spazio per incontri, conferenze e presentazioni di libri".
La Galleria è stata inaugurata ieri con gli interventi di Alberto Moioli, Andrea Baffoni e Sandro Allegrini, tra aspetti artistici, letterari e filosofici. Il suo nome evocativo, “Entropia”, riprende un concetto centrale nella produzione artistica e negli scritti di Venanti, a partire dalla metà degli anni ‘90. Per il maestro, l’entropia rappresentava il disordine e il caos che precedono un nuovo ordine, un tema che permea la sua intensa attività creativa.