Le immagini delle telecamere di sicurezza della zona e in particolare di quelle del distributore che lo immortalavano mentre riempiva una bottiglia pochi minuti prima che divampassero le fiamme. La stessa bottiglia che era stata ritrovata a poca distanza dal rogo. Numerosi elementi che, messi insieme, hanno portato i carabinieri a individuare come responsabile dell’incendio che, nella notte tra il 23 e il 24 agosto, aveva distrutto un’auto, a Cerqueto di Gualdo Tadino, un gualdese di 48 anni, ex della proprietaria della vettura. Nei suoi confronti, il gip di Perugia ha disposto il divieto di avvicinamento a meno di 200 metri dalla donna. Il rogo aveva destato subito i sospetti degli investigatori, visti luogo e dinamica del rogo. Sospetti confermati dal rinvenimento della bottiglia con tracce inequivocabili di benzina. Partendo da quel ritrovamento, i militari dell’Arma si sono concentrati su eventuali immagini che potessero essere utili a identificare il responsabile di un rogo chiaramente doloso. E le telecamere, secondo quanto riferisce la Procura, avevano permesso ai carabinieri di indirizzare le indagini nei confronti dell’indagato. Era, in particolare, nei filmati del circuito di sorveglianza dell’impianto di carburante, poco distante dal luogo dove si era verificato il rogo, avvenuto pochi minuti dopo il presunto rifornimento. Il movente del gesto, secondo l’accusa, sarebbe da attribuire ai rapporti con la proprietaria della vettura, sua ex moglie, rapporti diventati tesi a causa della “gestione“ dei figli.
Dagli accertamenti è emerso anche che il 48enne era stato già denunciato in passato per atti persecutori. Di fronte agli elementi a carico dell’indagato e alla sua rilevata pericolosità, la Procura ha chiesto l’applicazione di una misura cautelare che il gip ha concesso, imponendo il divieto di avvicinamento.