PAOLO IPPOLITI
Cronaca

Incendio alla Lucyplast. Fiamme e fumo nero. Ordinanze per l’ambiente

Umbertide, la rabbia dei residenti: "È il secondo rogo nella zona in pochi mesi, chiediamo sicurezza e controlli". La Cgil: "Chiarire le ripercussioni sui lavoratori".

L’incendio. è divampato alla LucyPlast. intorno alle 17.30 di Pasqua

L’incendio. è divampato alla LucyPlast. intorno alle 17.30 di Pasqua

Nella tarda mattinata di ieri gli idranti dei Vigili del fuoco erano ancora in azione per spegnere gli ultimi focolai, mentre la zona intorno alla Lucyplast, l’azienda di Pian d’Assino colpita nel pomeriggio di domenica scorsa da un violentissimo incendio, continuava a essere martoriata da un fumo denso, tanto da rendere l’aria quasi irrespirabile. La fabbrica è specializzata nel riciclo e nella trasformazione di residuati di plastica, stoccati in gran quantità in un piazzale e in un magazzino adiacente alla fabbrica che sono stati devastati dall’incendio. Le fiamme hanno generato un’intensa colonna di fumo nero visibile a chilometri di distanza (a sud fino a Foligno passando per Perugia e a nord fino ad Apecchio) e che ha messo a rischio di grave inquinamento i comuni limitrofi, a cominciare da Umbertide, quindi Pietralunga, Montone, Gubbio. Tutti i sindaci hanno emanato domenica sera un’ordinanza urgente in materia di salute pubblica, a cui ieri mattina si è aggiunta quella del Comune di Perugia. Sul luogo dell’incendio, oltre ai vigili del fuoco, la Protezione civile, la polizia locale e l’assessore Francesco Cenciarini. Preoccupatissimi gli abitanti di Piand’Assino, frazione già pesantemente colpita dal terremoto di due anni fa. Una sessantina gli abitanti, alcuni dei quali sfollati ma rimasti legatissimi al piccolo borgo. I residenti temono le conseguenze dell’incendio. Valentina Pigliapoco, imprenditrice con un passato di consigliere comunale racconta: "Stavamo festeggiando la Pasqua nel giardino di casa quando intorno alle 17.40 ho visto alzarsi il fumo e ho allertato i vigili del fuoco. La preoccupazione è tanta. Questo è già il secondo incendio in pochi mesi che interessa una zona (nel gennaio scorso il fuoco danneggiò la Irce, produttrice di fili in rame smaltato, ndr), che ospita abitazioni nelle vicinanze delle fabbriche. Chiediamo più sicurezza e controlli. Nel 2020, riuniti in comitato, avevamo manifestato perplessità sull’ampliamento della Lucyplast".

Altrettanto allarmato Corrado Becchetti, imprenditore agricolo e allevatore di suini e pecore: "È stata una situazione drammatica. La famiglia l’ho mandata in un altro comune. Arpa ha telefonato a casa avvertendo di tenere gli animali al chiuso per alcuni giorni. Un problema ulteriore è quello delle coltivazioni di foraggio, grano, favino, orzo, che sono l’alimento del nostro bestiame. Non c’è stata molta puzza, ma materiale di ricaduta, polveri e microplastiche". Le ordinanze dei sindaci, via via modificate in senso meno restrittivo, chiedono ai cittadini di tenere le finestre chiuse; evitare attività all’aperto e ludico-sportive-religiose; quindi impongono il divieto di consumo di prodotti alimentari coltivati, di funghi, il divieto di pascolo e razzolamento degli animali, il divieto di utilizzo dei foraggi e cereali coltivati all’esterno per animali.

La vicenda preoccupa i lavoratori della Lucyplast ed i sindacati, tanto che la Filctem Cgil di Perugia ha domandato un incontro urgente alla direzione aziendale. "La finalità – spiega – è ottenere informazioni chiare sull’entità dei danni, sulle ripercussioni per i lavoratori e sull’impatto ambientale e sociale dell’accaduto". Il segretario Euro Angeli chiede "una relazione tecnica sullo stato degli impianti e delle strutture compromesse; di conoscere i tempi e le modalità previste per il ripristino dell’attività produttiva, di discutere le misure di tutela occupazionale e salariale per i lavoratore, di valutare il ricorso ad ammortizzatori sociali".

Pa.Ip.