REDAZIONE UMBRIA

Incendio al carcere di Spoleto, detenuto usa bombolette di gas. “Episodio gravissimo”

Le condizioni degli agenti della Penitenziaria non destano preoccupazioni. Il garante dei detenuti: “Episodio gravissimo”

Il carcere di Spoleto

Il carcere di Spoleto

Spoleto (Perugia), 1 gennaio 2025 – Due agenti di polizia penitenziaria si trovano in osservazione all'ospedale di Spoleto, in seguito a un incendio - senza gravi conseguenze - che ha interessato il carcere di Maiano nella tarda serata di Capodanno. Non sono chiare al momento le cause dell'accaduto.

Le condizioni dei due poliziotti - riferisce la Usl Umbria 2 - "non destano alcuna preoccupazione”. L'incendio, che ha causato alcune leggere intossicazioni da fumo, ha provocato un allarme, anche fra il personale medico dell'ospedale, che però è presto rientrato.

Un episodio “gravissimo” secondo il garante dei detenuti della Regione Umbria, Giuseppe Caforio, il quale ha spiegato che intorno alle 19 del 31 dicembre un detenuto, appena ricevuta la terapia e nel momento in cui si procedeva alla chiusura delle celle, ha avuto una reazione violentissima contro gli agenti e utilizzando delle bombolette del gas di cui disponeva per cucinare, che ha lanciato verso altri detenuti e la stessa polizia, ha avviato un incendio in una cella peraltro occupata da un uomo arrivato poche ore prima dalla Toscana con problemi anche di natura psichiatrica.

Da lì è partito un incendio che ha comportato l'intervento massiccio della polizia penitenziaria e alla fine, pur essendo stato domato, il risultato è stato sei agenti portati in ospedale con prognosi varie con vari giorni e due detenuti ricoverati in stato di osservazione (trattenuti in osservazione anche due poliziotti), oltre ad altri agenti e detenuti curati dalla struttura sanitaria interna dell'ospedale. In questo momento la situazione è rientrata ma la sezione interessata è stata completamente chiusa. I detenuti sono stati trasferiti transitoriamente in un'altra area che è quella destinata ai corsi alla formazione del carcere stesso.

La situazione - ha sottolineato Caforio - è veramente esplosiva e non c'è scappato il morto solo "per la bravura degli agenti della Penitenziaria e per il senso di responsabilità che altri detenuti hanno mantenuto in un contesto estremamente difficile. Oramai si è stanchi anche di lanciare appelli, c'è uno scoramento complessivo di tutto il sistema carcerario e malgrado gli appelli, l'ultimo ieri sera nel discorso di fine anno del presidente Mattarella, vi è totale immobilismo. Se non si interviene immediatamente - ha osservato ancora il garante - la situazione potrebbe sfuggire di mano e dopo alla responsabilità politica si aggiungerà anche quella giuridica di chi, dovendo e potendo nulla ha fatto. Il sistema carcerario umbro è allo stremo delle forze e basta anche l'intemperanza di un solo detenuto, peraltro molti di loro hanno problemi psichici, per creare una situazione grave e al momento controllata solo con la grande professionalità degli agenti di polizia, ma se non ci si attiva è una questione solo di tempo e dopodiché potrà essere troppo tardi”.