Città di Castello (Perugia), 5 dicembre 2022 - Lo strazio senza fine delle famiglie che nel cuore della notte vengono raggiunte da quella terribile notizia che nessun genitore vorrebbe mai sentire, tanto è innaturale ’sopravvivere’ al proprio figlio. Venerdì notte come ventitré anni fa, stessa strada, stesse condizioni meteo, quasi stesso posto e identica storia: una cena e poi lo spostamento verso la stessa discoteca di Sansepolcro dove gli amici, nel 1999 come venerdì notte, li attenderanno inutilmente. I lampeggianti blu, le lamiere contorte, le lacrime per una sofferenza indicibile. Mentre qualcuno che esce miracolosamente illeso, allora come venerdì (un’amica avrebbe dovuto essere sulla stessa auto e solo per un caso è salita sulla macchina di un’altra giovane per raggiungere il locale toscano), si chiede quale angelo abbia protetto la sua vita.
Un pensiero che torna a riaffacciarsi e riapre una cicatrice troppo profonda per essere completamente rimarginata. Michele Pauselli, il ragazzo che nel 1999 (allora aveva 18 anni) si salvò miracolosamente dal terribile incidente in cui persero la vita i suoi amici Simone, Matteo, Emiliano e Michele, oggi ha poca voglia di parlare. La morte di Nico, Luana, Gabriele e Natasha riaccende un dolore che oggi per Michele Pauselli è difficile da affrontare. Lui, del resto, ha sempre preferito mantenere un certo riserbo.
Alla telefonata de La Nazione risponde il padre, Giuliano: "Guardate, c’è poco da dire in questi casi – commenta con voce rotta dalla commozione – Mio figlio è stato salvato da un angelo, ha avuto solo fortuna. Qualsiasi parola ulteriore sarebbe fuori luogo". Una forma di discrezione e rispetto nei confronti di quegli amici di Michele che in quel tragico incidente del ’99 non ce l’hanno fatta, ma anche verso i quattro giovanissimi che hanno perso la vita nella notte tra venerdì e sabato e per lo strazio di quei genitori che allora come ora, devono fare i conti con un destino crudele. "Michele fu sbalzato fuori da quell’auto, un miracolo...".