San Giustino (Perugia), 3 dicembre 2022 - "Li aspettavamo in discoteca. Adesso non ci sono più". Li hanno aspettati invano. Un incidente stradale li ha portati via, tutti e quattro, in una notte che l'Umbria purtroppo non dimenticherà. La notte in cui i sogni di Natasha, Gabriele, Nico, Luana, sono stati spezzati per sempre.
Discoteche chiuse in segno di lutto
Un venerdì come tanti, il compleanno di un amico in un ristorante e poi tutti a ballare. L'Umbria intera è scossa per la morte di quattro giovani tra i 17 e i 22 anni. Deceduti nell'auto in cui erano, una Fiat Punto, finita contro il muro di sostegno di un ponte.
E' accaduto in una notte uggiosa e di pioggia a San Giustino, comune al confine con la Toscana. Qui comincia l'Umbria più bella, quella dei paesaggi mozzafiato che hanno stregato il mondo. Qui i quattro ragazzi hanno trovato la morte. Lo sport, la scuola, gli impegni di ogni giorno sono andati distrutti insieme a quell'auto su una strada maledetta. Ora i carabinieri cercano di ricostruire la dinamica, raccogliendo i pezzi dell'auto finiti ovunque.
Chi sono le vittime: Luana Ballini / Nico Dolfi / Gabriele Marghi / Natasha Baldacci
Natasha Baldacci, 22 anni, Gabriele Marghi, 22 anni, Nico Dolfi, 22 anni e Luana Ballini, 17 anni. Tutti abitavano a Città di Castello, che si trova pochissimi chilometri a sud rispetto al luogo dell'incidente. Sono morti all'interno dell'abitacolo. Lì li hanno trovati i primi soccorritori, allertati da alcuni automobilisti di passaggio.
Nel 1999 la stessa tragedia sulla solita strada
L'auto avrebbe sbandato finendo contro il muretto del ponte. Siamo in via Umbra, alle porte di San Giustino, nella zona industriale. Sono circa le una di sabato 3 dicembre. Il mezzo perde il controllo, striscia sul lato della strada e finisce contro il manufatto che sorregge un ponticello che passa sopra la stessa via Umbra. L'impatto è devastante.
L'auto scivola nel buio e si schianta. Chi per primo passa per caso sul luogo dell'incidente si trova davanti a una scena che non rimuoverà dalla sua mente. Partono i soccorsi. Le ambulanze del 118 arrivano sul luogo dell'incidente con i vigili del fuoco di Città di Castello e i carabinieri. Alla luce delle fotoelettriche si cerca di prestare le prime cure ai giovani. Ma nessuno di loro sopravviverà.
Intanto a Sansepolcro, in provincia di Arezzo, di là dal confine con l'Umbria, gli altri amici aspettano i quattro. Squillano i cellulari, ci sono tanti messaggi whatsapp ma i ragazzi non rispondono. Poi le prime voci, le conferme e la notizia che si sparge in tutta l'Umbria. In molti apprendono la notizia increduli.
La procura di Perugia apre un'inchiesta e affida le indagini ai carabinieri della Compagnia di Città di Castello. E' una notte di tragedia. L'auto distrutta viene rimossa e sequestrata. Resta il dolore immenso per quattro vite spezzate. Nico Dolfi era molto conosciuto nel mondo del volley, lo sport che praticava. Tifoso dell'Inter, frequentava l'università di Perugia. Gabriele Marghi lavorava in un'azienda di Trestina e aveva un passato di calciatore. Era tifoso del Milan. Natasha lavorava in un ufficio di assicurazione. Mentre la più piccola, la 17enne Luana Ballini, frequentava l'Itis di Città di Casoiowiwwooowtello. Era rappresentante scolastica.
In giornata arriva il cordoglio di tutta l'Umbria. Dalla presidente Tesei, al Perugia Calcio, al vescovo di Città di Castello fino a tutto lo sport dilettantistico regionale. "Il dolore di queste famiglie è il nostro dolore", dice il vescovo, monsignor Luciano Paolucci Bedini. Tra le autorità, arriva il cordoglio di tutti i sindaci della zona, compreso quello di Sansepolcro, comune dove i ragazzi erano diretti in quella che doveva essere una serata di festa.
Una strada maledetta via Umbra. A poche centinaia di metri dall'incidente, nel 1999 ci fu un altro gravissimo scontro. Anche lì morirono quattro ragazzi, mentre un quinto riuscì a salvarsi perché fu sbalzato fuori dall'auto.
All'Itis di Città di Castello la preside Valeria Vaccari è sconvolta. Cerca di condurre una giornata che normale non sarà. Gli studenti sono sotto choc. Nella classe di Luana qualcuno posa delicatamente una rosa sul suo banco. "L'aspettavamo in discoteca". Dove lei e gli altri non sono mai arrivati.