L’ultima vittima della strada dell’Umbria aveva 34 anni, un idraulico padre di due bambini morto mentre tornava a casa dal lavoro sul raccordo Terni-Orte. Solo l’ultimo, purtroppo, di una lunga serie. A dirlo cifre e statistiche che non risparmiano certo il Perugino, anzi. "In questa provincia c’è un numero spropositato di incidenti stradali. Molto più alto che altrove". Dice il prefetto di Perugia Armando Gradone all’incontro organizzato dall’Aci Perugia per illustrare i dati Istat sul fenomeno da cui emerge un quadro definito “terribile”. Il prefetto sottolinea poi il grande costo sociale in termini di perdita di vite umane e ribadisce la necessità di un monitoraggio a livello regionale " non per semplice curiosità statistica ma come strumento di orientamento quotidiano per le forze in campo". Educazione alla sicurezza stradale, miglioramento delle infrastrutture e maggiore capacità di orientamento delle attività di controllo sono per Gradone le priorità su cui intervenire.
All’incontro, oltre al presidente dell’Ac Perugia Ruggero Campi, anche Francesco Cipriano, comandante della Polizia stradale di Perugia, l’assessore alla sicurezza Luca Merli e Michele Perla per i Vigili del fuoco di Perugia. Dunque i numeri: 2.001 i sinistri che si sono verificati lo scorso anno rispetto ai 1.699 del 2020 (+17,8%), 53 i decessi a fronte dei 45 dell’anno precedente (+17,8) e 2.679 i contusi contro i 2.268 del 2020 (+18,1%). "Continuiamo a constatare che la situazione peggiora – sottolinea Campi –. Senz’altro la ripresa della mobilità dopo il Covid ha influito, ora però dobbiamo decidere quale direzione vogliamo prendere. È ora di ricordare perché succedono gli incidenti: la prima causa è la distrazione, tra i maggiori responsabili il telefonino di cui si continua a fare un uso improprio alla guida nonostante vetture modernissime dotate di comandi vocali e vivavoce etc. Altro aspetto è poi lo stato disastroso della nostra rete stradale". La mortalità rimane alta nelle aree maggiormente abitate e nei principali assi della rete stradale regionale, anche se gli incidenti più pericolosi si verificano nei centri minori. Il 64,7% dei sinistri in Umbria avviene su strade urbane provocando oltre il 56% dei morti (30) e il 61% dei feriti (1635). Tra maggio e settembre è concentrato il 51% del totale degli incidenti, in cui sono decedute 37 persone e ferite 1354. L’80% degli incidenti ha avuto luogo tra le 8 e le 20, ma l’indice di mortalità più elevato si è registrato tra le 4 e le 5 del mattino e quasi il 40 per cento dei sinistri notturni si è verificato il venerdì e il sabato. Distrazione, velocità troppo elevata e mancato rispetto del codice della strada gli errori spesso ’fatali’. "E’ qui – concordano tutti – che si deve intervenire".
Silvia Angelici