REDAZIONE UMBRIA

“Incursioni“, opere della Galleria in mostra a Palazzo Baldeschi

Perugia, 20 dipinti e disegni del museo chiuso per lavori in dialogo con la collezione della Fondazione

Un dialogo fatto di scambi, rimandi e intrecci per una mostra "a chilometro zero, economicamente sostenibile". Che in questo momento vuole dare un segnale forte di ripartenza culturale, di dinamismo , vivacità e collaborazione creativa. Nasce così "Incursioni. Un dialogo fra le opere della Galleria Nazionale dell’Umbria e della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia che porta nelle sale della collezione permanente di Palazzo Baldeschi 20 opere, tra dipinti e disegni, provenienti dalle raccolte della Galleria Nazionale, al momento chiusa per lavori di riallestimento.

La mostra si potrà visitare fino al 14 novembre e ieri è stata inaugurata da Marco Pierini, direttore della Galleria, Luca Galletti, presidente Fondazione CariPerugia Arte e la curatrice Carla Scagliosi. Le scelte espositive sottolineano i rapporti fra le opere e gli artisti delle due collezioni e la varietà dei generi pittorici, con la possibilità di mostrare al pubblico, in un contesto diverso, le opere più rappresentative della collezione moderna della Galleria, previste nel nuovo percorso espositivo, insieme a dipinti conservati nei depositi e alcuni disegni, di solito non fruibili per esigenze conservative. Il filo conduttore è un focus sulla pittura del Seicento, con sconfinamenti nel Settecento e nel Barocco romano.

E così seguendo il percorso che si snoda nelle sale di Palazzo Baldeschi, le “Incursioni“ della Galleria innescano dialoghi tra le opere di Giacinto Boccanera e di Pietro Montanini, tra Giovanni Baglione e Valentin de Boulogne. Nella sala dedicata a Gian Domenico Cerrini, detto il Cavalier Perugino, arriva la “Sacra Famiglia con i santi Giovannino e Anna“, la grande stagione del Barocco romano è rappresentata da alcuni tra i nomi più illustri, quali Mola, Bernini, Schor, Velázquez, Pietro da Cortona. "Dopo la folta ‘delegazione“ di opere in prestito a migliaia di chilometri all’Ermitage di San Pietroburgo, questa mostra – ha detto Pierini – è un’occasione preziosa per fruire del patrimonio della Galleria grazie alla collaborazione con Fondazione CariPg. Affrontiamo un periodo storico, il Seicento, che a Perugia è meno noto ma non meno interessante, denso e ricco di sorprese". Quanto ai lavori della Galleria, ha ricordato il direttore, "iniziano adesso dopo lunghe e noiose pratiche burocratiche. Pensiamo di riaprire ai primi di marzo, speravamo prima, l’importante è riaprire bene".

Sofia Coletti