Picchia duro l’inflazione. E si fa sentire soprattutto sul carrello della spesa, obbligando le famiglie umbre a risparmiare su tutto. Dati alla mano, Alessandro Petruzzi, presidente della Federcosumatori, lancia una riflessione e avverte: "Purtroppo, tale andamento conferma quello che, da tempo, sottolineiamo: la necessità di mantenere obiettività e cautela, invitando a non cantar vittoria ad ogni minimo accenno di ribasso. È importante evidenziare, infatti, - prosegue Petruzzi - come con l’inflazione a questi livelli le ricadute per le famiglie siano estremamente onerose. Secondo le stime dell’Osservatorio Nazionale Federconsumatori corrispondono a 2.473,40 euro annui. Non dimentichiamo che tali aumenti non hanno un impatto uguale per tutti: pesano in misura maggiore per le famiglie meno abbienti. Un dato che non fa altro che aumentare le disuguaglianze, le ingiustizie e le difficoltà nel nostro Paese: in tal senso è urgente che il Governo affronti questa vera e propria emergenza, attraverso la definizione di politiche di contrasto alle disuguaglianze e di sostegno ai nuclei, soprattutto quelli con minore capacità di reddito".
Le impennate del carrello in Umbria: "il latte è salito da 80 centesimi a 1,60 euro – fa notare Petruzzi - lo zucchero da 7080 centesimi a 1,70-1,80, il detersivo per il bucato lievita da un costo medio di 3,99 euro a 7 euro, per non parlare del rialzo della farina. Sono in arrivo anche i ritocchi della Tari, del servizio idrico e delle spese per la cura e prevenzione della salute. Questo perché, causa le lunghe attese per le visite, molti cittadini sono costretti a rivolgersi al privato".
Silvia Angelici