Perugia, 18 dicembre 2022 - Il reparto di Pediatria dell’ospedale di Perugia è al completo: negli ultimi giorni infatti si è avuto un forte incremento di ricoveri per infezioni respiratorie legate all’influenza che hanno fatto sì che le stanze si siano riempite, sottoponendo a un impegnativo lavoro medici e infermieri di tutto il reparto.
"La situazione è complessa – conferma il primario della Clinica di Pediatria, professor Alberto Verrotti Di Pianella - e questo non solo a causa dell’influenza stagionale, ma anche per colpa di virus para-influenzali che circolano tra la popolazione e in particolar modo tra i bambini. Spesso si tratta di virus aggressivi con uno sviluppo di complicanze che infatti rendono necessario il ricovero".
Ma quand’è che i bambini vanno accompagnati in ospedale? "Di norma questa influenza è caratterizzata da una durata piuttosto lunga, sette-otto giorni, spesso con febbre alta – spiega il professor Verrotti Di Pianella -. Ma se non ci sono altre complicanze è bene tenerla sotto controllo con paracetamolo e facendo bere molto i bambini. Se invece il piccolo inizia ad avere tosse persistente, se diventa inappetente o è molto giù fisicamente è bene farlo vedere dal pediatra e se necessario va accompagnato in ospedale".
Attenzione anche a non farlo tornare subito a scuola una volta sfebbrato. "Quando la febbre se ne va per due o tre giorni significa che il bambino è guarito ma deve stare comunque ancora un po’ riguardato e a riposo". Solo allora potrà tornare a scuola o all’asilo ed eviterà le famose ‘ricadute’.
Nella seconda settimana di dicembre comunque l’influenza ha fatto registrare una brusca frenata in Umbria: scendono infatti i casi di Australiana e di altre sindromi, con una stima che dal 5 all’11 dicembre riguarda circa 13.500 umbri, rispetto ai 16.500 stimati la settimana prima. Nel rapporto Influnet infatti l’incidenza nella nostra regione è passata da 19,1 casi a 15,6 ogni mille abitanti, con un numero di medici coinvolti superiori a quelli della settimana prima.
E si riduce anche l’incidenza tra i bambini piccoli: circa 7mila al momento quelli a letto che hanno tra 0 e 14 anni, rispetto agli undicimila della settimana passata. Per i piccoli tra zero e 4 anni infatti, l’incidenza è passata da 73 a 67 casi, per quelli da 5 a 1 4anni da 26,6 a 22,5. Aumenta invece tra gli adulti (da 9,8 a 11,50) mentre resta stabili quella degli anziani, con 5 over 65 influenzati su mille assistiti.