Inizia l’era della sindaca Ferdinandi. L’opposizione alza subito il muro. E la presidente non viene eletta

Il centrodestra nelle schede del voto scrive frasi su Concorsopoli contro Marini e Bocci. La maggioranza vota compatta, ma a Ranfa (Pd) manca una preferenza: sarà eletta la prossima settimana.

Inizia l’era della sindaca Ferdinandi. L’opposizione alza subito il muro. E la presidente non viene eletta

Inizia l’era della sindaca Ferdinandi. L’opposizione alza subito il muro. E la presidente non viene eletta

Sotto la cenere cova ancora il fuoco. Nonostante le belle parole, l’invito a collaborare per il bene di Perugia, i baci e gli abbracci, tra maggioranza e opposizione la battaglia a Palazzo dei Priori è appena iniziata. Ieri, nella "prima" del nuovo Consiglio comunale, targato Campo largo, le ferite della campagna elettorale si sono subito riaperte. E’ successo durante lo scrutinio per l’elezione del presidente dell’Assemblea consiliare: la maggioranza vota compatta (21 voti) Elena Ranfa del Pd, l’opposizione indica una serie di nomi e frasi che rimandano a Concorsopoli: Marini, Bocci, Era il 2019, Campo largo, Sanità e altre. Pare che a ricomporle ci scappava fuori proprio una frase su quella vicenda. Un modo per annullare la schede è vero, ma un modo insolito, irrituale e carico di polemica. Alla fine Ranfa verrà eletta la prossima settimana (per lei basteranno 16 voti invece dei 22 di ieri), ma l’inizio sembra scoppiettante e non mostra segnali di "ricucitura della città", anzi di una divisione profonda, come emerso dal voto.

La sindaca ha parlato a braccio 20 minuti prima di annunciare i 9 assessori (conferme per nomi e deleghe), toccando temi diversi e con appelli anche al centrodestra. "Oggi per me è un momento solenne ed importante e con riconoscenza, gratitudine e senso di responsabilità mi presento come sindaca per guidare la nostra comunità" ha affermato. "Questo il tempo di convincere e non di vincere perché le istituzioni non hanno colore, non si governa infatti contro qualcosa ma per qualcosa". Ferdinandi ha sottolineato che il Comune "non è solo Palazzo dei Priori ma le strade, le piazze, gli ospedali, le scuole, i cva, le solitudini, i sogni e le sofferenze. La politica – ha detto – non deve perdere la città che ha ritrovato; i bisogni, i desideri e le aspettative di chi sta fuori vanno portati qui dentro"

Ferdinandi ha anche chiesto alla minoranza "di fare una opposizione ferma e leale e di prendere il confronto come occasione di crescita e trasformazione dialettica". Un pensiero lo ha rivolto al sindaco uscente Andrea Romizi "per la dedizione con cui ha servito la città per dieci anni" e un "saluto affettuoso" anche alla candidata per il centrodestra Margherita Scoccia "che ha vissuto con me una campagna elettorale impegnativa e dai toni accesi e con la quale ora, anche grazie alle sue competenze, cercheremo un rapporto leale". Ma se il buongiorno si vede dal mattino... In chiusura del suo intervento ha citato a memoria Aldo Capitini ("Perugia sta senza l’incombere di null’altro che del cielo") per ricordare la necessità di avere "visioni ampie e orizzonti lunghi". Terminati discorsi e applausi, adesso si inizia a lavorare.

Michele Nucci