"Attuare gli interventi prima dell’arrivo dell’estate". È l’impegno con cui Simona Meloni - neoassessore regionale con delega al Trasimeno - è uscita dall’incontro avuto venerdì con i sindaci del lago e il direttore regionale Stefano Nodessi, con l’obiettivo di "condividere le priorità per il rilancio di un bacino fondamentale dal punto di vista ambientale come quello lacustre". L’assessore Meloni ha incontrato in Regione i sindaci insieme al consigliere regionale Cristian Betti. "Sarà fondamentale l’avvio tempestivo degli interventi per la stagione estiva – ha detto Meloni – e per questo abbiamo già individuato l’urgenza della pulitura dei canali e dei fossi, dell’avvio delle operazioni di dragaggio. La programmazione efficace è a lungo termine è la strada per risolvere molti dei problemi che in questi anni il Trasimeno ha incontrato. In questo quadro vanno anche gli interventi programmati per la gestione dei chironomidi, con la mappatura per una programmazione puntuale. Alla luce di tutto ciò, sarà anche particolarmente utile la visita del Commissario governativo Nicola dell’Acqua, prevista il prossimo 17 febbraio. In quella sede affronteremo le questioni emergenziali, a partire dalle manutenzioni straordinarie e l’accordo di programma con la regione Toscana per l’adduzione delle acque dal Montedoglio".
La situazione è seria: bisogna tornare indietro di più di 20 anni per trovare, nel mese di gennaio, un livello del Trasimeno così basso. Se oggi infatti regista il -150, sotto lo zero idrometrico, è del 2004 il record in negativo, quando il lago toccò nel primo mese dell’anno -163. In tanti ricorderanno l’estate che, oltre due decenni fa, aveva preceduto quella data perché fu l’anno più nero per la salute del lago quando si arrivò ai -183. Poi nell’arco dei 10 anni successivi tutto cambiò, arrivando addirittura a superare l’indicatore, con la storica decisione di aprire l’emissario per far defluire l’acqua in esubero. In queste ore anche le associazioni come “Trasimeno nel cuore“ e “La voce dei cittadini“ sono tornate a sollecitare le istituzioni a fare presto. La nomina del commissario governativo - alcuni mesi fa - avrebbe dovuto accelerare l’iter per l’ottenimento dell’acqua di esubero del Montedoglio, stimata tra i 10 e 15 milioni di metri cubi l’anno. Si spera che proprio l’incontro di febbraio possa essere determinante e che nel frattempo siano positivi gli esiti dello studio di compatibilità delle acque commissionato all’Università di Perugia, da cui dipende il via libera per il trasferimento dell’acqua.