L’appello al voto, le sfide che dovrà affrontare l’Umbria, le azioni che dovrebbe promuovere il nuovo governo. In vista delle elezioni del 17 e 18 novembre, parlano il presidente Danilo Valenti e la vicepresidente Liana Cicchi di Legacoop Umbria.
Presidente Valenti, quali sfide dovrà affrontare il prossimo governo dell’Umbria?
"Prima di rispondere, se mi permette, vorrei fare un appello: invitiamo tutti i soci e le imprese associate – circa 320.000 persone e 13.627 occupati – affinché partecipino alla costruzione del futuro del nostro territorio. Il voto è uno strumento per dare voce alle nostre comunità, la partecipazione è democrazia. Per tornare alla sua domanda, l’Umbria del prossimo quinquennio dovrà affrontare sfide complesse: il calo demografico, la denatalità e l’invecchiamento della popolazione, la fuga dei giovani talenti, il welfare e la sanità, la competitività del sistema produttivo, la sostenibilità sociale e ambientale, l’innovazione e il lavoro".
Qual è la visione di Legacoop di fronte a queste sfide?
"Serve un piano d’azione integrato, coordinato e condiviso, con l’obiettivo di costruire un ecosistema regionale attrattivo, competitivo, equo, inclusivo e sostenibile. Sostenibile significa responsabile, responsabile significa capace di rispondere alle necessità attuali senza compromettere il benessere e le opportunità delle future generazioni, attento all’impatto sociale e ambientale. E questo approccio implica uno sforzo maggiore perché non è più monodirezionale ma richiede una visione integrata e un modus operandi collaborativo. Dobbiamo agire, ora, e tutti insieme, per sviluppare politiche che incoraggino i giovani a rimanere e che attraggano nuovi residenti; sostenere l’imprenditoria giovanile e offrire opportunità di formazione e crescita professionale in linea con i fabbisogni delle imprese. Occorre costruire modelli di sviluppo innovativi, basati su progettualità integrate e su reti intersettoriali di imprese. Dobbiamo lavorare per rigenerare le città e le aree rurali, che sono la ricchezza della nostra regione; preservare la qualità dell’abitare in Umbria, un nostro punto di forza. Dobbiamo valorizzare le potenzialità dell’Umbria o in una rete di relazioni più ampia e di sinergie con le regioni dell’Italia di Centro, in un’ottica di autonomia relazionale, che preserva le specificità dei territori in un quadro strategico comune".
Rappresentate il modello cooperativo, quale contributo potete portare allo sviluppo dell’Umbria?
"L’Europa ha riconosciuto il nostro modello come uno degli attori principali per la costruzione di un ecosistema più equo e inclusivo. È un fattore di sviluppo dei territori. Mette le persone al centro, non è scalabile ed è capace di coniugare l’efficienza economica con la responsabilità sociale. Rappresentiamo imprese cooperative con un valore della produzione aggregato di 6 miliardi. Giochiamo un ruolo importante nell’economia regionale. I nostri valori sono in linea con le esigenze del presente, soprattutto delle giovani generazioni. Un esempio concreto sono i Workers Buyout, imprese nate per iniziativa dei dipendenti che rilevano l’azienda garantendo intergenerazionalità e preservando i posti di lavoro, le competenze e le professionalità, che altrimenti andrebbero disperse. Ad oggi Legacoop Umbria ne associa 15, con un valore di produzione pari a 85 milioni, che occupano oltre 400 soci".
Vicepresidente Cicchi, quali azioni dovrebbe promuovere il nuovo governo?
"Dovrebbe valorizzare il confronto per identificare le esigenze e le priorità. Per noi la denatalità e l’invecchiamento della popolazione sono problemi reali. Riteniamo fondamentale puntare sulla sanità di prossimità. Potenziare le cure domiciliari per alleggerire la rete ospedaliera e garantire assistenza efficace agli anziani e ai malati cronici, permettendo al contempo un risparmio di risorse. E anche welfare di prossimità vicino ai cittadini e alle famiglie soprattutto a quelle in condizioni di fragilità. È importante poi promuovere le politiche di pari opportunità, e per garantire questo occorre prevedere misure a sostegno dell’occupazione femminile".
Valenti: "Anche la sostenibilità ambientale è una priorità. In attuazione del Protocollo d’intesa stipulato con Anci Umbria promuoviamo la costituzione di Comunità Energetiche Rinnovabili in forma cooperativa. Al momento stiamo valutando con i Comuni 12 progetti di fattibilità. La sostenibilità è una priorità anche per le nostre imprese, ma va supportata con risorse adeguate per accompagnare i percorsi di attuazione. Altro tema cruciale è il mercato del lavoro. L’Umbria presenta un mismatch tra domanda e offerta più alto della media nazionale con una conseguente perdita in termine di produttività dell’intero sistema regionale. È necessario pertanto rafforzare la sinergia tra il settore formativo e le imprese, potenziare il sistema degli Istituti Tecnici Superiori, in linea con la legge 99/2022, per preparare i giovani a un futuro in linea con il mercato. Per rendere più competitivo il territorio è fondamentale migliorare la connettività, facilitare il trasporto merci e l’accesso ai mercati nazionali ed internazionali. Bisogna investire in progetti di collegamento con i porti di Civitavecchia e Ancona, di potenziamento della linea Orte-Falconara, e puntare sulla Stazione Medio Etruria. Ma anche la viabilità nella zona di Perugia va migliorata, con interventi lungo la tratta Collestrada-Ponte San Giovanni. Inoltre il sistema di accesso al credito dovrà essere considerato come leva principale di sviluppo del tessuto imprenditoriale".
Cicchi: "Vorrei aggiungere un aspetto importante, il rispetto delle regole di mercato è fondamentale per garantire la qualità di lavoro e servizi. Dobbiamo costruire un mercato trasparente, soddisfacente per i lavoratori e sostenibile per le imprese, e superare definitivamente la logica del massimo ribasso".
Vicepresidente, quali altri fattori sono importanti per l’Umbria?
"Il settore agricolo è strategico. Ma l’agricoltura richiede supporto per il ricambio generazionale e l’innovazione. Occorre incentivare i giovani agricoltori e investire in tecnologie verdi e infrastrutture idriche. Vogliamo sostenere progetti che promuovano una maggiore collaborazione tra piccoli produttori, rafforzare le filiere e rendere più sostenibili i processi di produzione agricola".