MAURIZIO BAGLIONI
Cronaca

l funerali visti da Assisi. Americani e giapponesi davanti ai maxischermi

C’è chi aveva lo sgabello, chi ha chiesto benedizioni ai frati

Folla davanti ai maxischermi installati per la canonizzazione di Acutis e utilizzati per l’ultimo saluto per un Papa Francesco

Folla davanti ai maxischermi installati per la canonizzazione di Acutis e utilizzati per l’ultimo saluto per un Papa Francesco

È stato, quello di ieri il giorno del doppio abbraccio: a Papa Francesco, al beato Carlo Acutis che oggi sarebbe diventato Santo, canonizzazione sospesa per la morte del Pontefice. Il doppio abbraccio, in un‘Assisi blindata, dei tanti pellegrini e turisti che avevano scelto questi giorni per venire nella città serafica per rendere grazia al nuovo Santo e che hanno vissuto anche l’ultimo saluto al Papa venuto dalla fine del mondo grazie ai grandi schermi che, in piazza Santa Chiara, a Santa Maria Maggiore - Santuario della Spogliazione – dove Acutis è sepolto – e a Santa Maria degli Angeli hanno diffuso le immagini, da Roma, delle esequie.

Maxischermi installati per la canonizzazione di Acutis e utilizzati per l’ultimo saluto per un Papa che ad Assisi era di casa. "Una bella sorpresa", il giusto omaggio a un grande uomo che ha messo l’umanità, a cominciare dagli ultimi e il rispetto dell’ambiente al primo posto" commenti ricorrenti. Gli scalini e la fontana di Santa Chiara diventano sedute per assistere alla cerimonia funebre. C’è chi la segue per un po’, chi sbocconcella qualcosa, la borraccia o la bottiglietta dell’acqua a portata di mano; non manca chi ha sgabelli pieghevoli per poter sostare un poco, da manuale del perfetto viaggiatore. Più veloci i ‘passaggi’ e gli sguardi dei gruppi organizzati che seguono, con le cuffiette, le spiegazioni delle guide. Molto sono quelli giunti per la canonizzazione di Acutis, diretti verso Roma e provenienti dalla capitale, come dimostrano le borse che portano. Voli, spostamenti e alberghi prenotati, impossibile riprogrammare.

In piazza del Vescovado si guardano le immagini e si fa la fila per andare a vedere la tomba del Beato Carlo. E’ stato anche modificato l’ingresso – ci si mette infila a lato della chiesa, ci sono anche i metal detector – per consentire un afflusso più ordinato e poter passare davanti all’urna di Acutis. Un viavai di gente, da pasqua in avanti, in una città interdetta al traffico, dal 25 aprile sino a oggi e con una "Zona Rossa", che riguarda via Cristofani, via Sant’Agnese, piazza Vescovado, via Sant’Apollinare e via Borgo San Pietro. Imponente lo spiegamento di forze per gestire viabilità e sicurezza. Si era detto che ci sarebbe voluta pazienza, che sarebbero stato giorni affollatissimi. Così è stato, con i residenti che si sono trovati a fare i conti fra le esigenze quotidiane della vita e un contesto complesso; con disagi, difficoltà negli spostamenti e meccanismi magari da affinare anche in considerazione del ruolo che sta acquisendo l’area del Vescovado. Contesto in cui l’obiettivo era quello di garantire ai visitatori una serena permanenza, evitando il più possibile disagi e criticità per i residenti – ormai pochi in verità -, ma alle prese con le esigenze della vita di ogni giorno. Da tutelare al meglio.