SARA MINCIARONI
Cronaca

La battaglia per l’Eurocar . Da “Le Iene“ all’appello al Presidente Mattarella

Passignano, Regione e Comune hanno detto in tv di non avere poteri per risolvere. "Si può solo rispettare la sentenza", che prevede la demolizione.

Passignano, Regione e Comune hanno detto in tv di non avere poteri per risolvere. "Si può solo rispettare la sentenza", che prevede la demolizione.

Passignano, Regione e Comune hanno detto in tv di non avere poteri per risolvere. "Si può solo rispettare la sentenza", che prevede la demolizione.

L’appello finale è al Presidente della Repubblica, invocato come unica Istituzione rimasta a poter salvare dalla demolizione il capannone della Eurocar. È andato in onda domenica sera il servizio che la trasmissione televisiva Le Iene ha realizzato sulla vicenda dell’edificio di via Valle Romana a Passignano sul Trasimeno, su cui pende la sentenza definitiva del Consiglio di Stato per lo smantellamento. Filippo Roma, nel servizio, ha raccontato la vicenda - a cui è legato il destino lavorativo di titolari e dipendenti - definendola "una follia burocratica che tra pochi giorni potrebbe costare il posto di lavoro a nove famiglie. Un problema nato per colpa di “una virgola e di un eccetera“ scritto su una destinazione d’uso. Una situazione – sottolinea – creata da Comune e Tribunale per una diversa interpretazione della parola “eccetera“". La trasmissione, andata in onda su Italia 1, ha ripercorso il caso molto complesso e durato 15 anni, costituito da 7 sentenze e 11 ricorsi della giustizia amministrativa. Nelle visite ai vari uffici di Comune, Provincia e Regione, l’inviato ha ricevuto perlopiù la stessa risposta, così come dal sindaco di Passignano Sandro Pasquali e dalla presidente della Regione, Stefania Proietti: in sostanza con una sentenza definitiva del Consiglio di Stato che stabilisce l’ordine di demolizione le autorità non possono che prenderne atto e farla eseguire. E da qui l’appello al Capo dello Stato, perché tra i poteri delle Regioni non c’è quello di condono. Lo ha spiegato la governatrice Proietti collegata telefonicamente, così come il sindaco Pasquali, il quale ha escluso che dalla vicenda si possa uscire tramite una soluzione alternativa, come quella proposta dall’intervistatore: "Non è possibile una sanatoria, facendo pagare una multa?", chiede, "La vedo impossibile" la risposta del primo cittadino. Stessa risposta anche da parte dei tecnici comunali: "Si può solo rispettare la sentenza". Il piano regolatore approvato nel 2017, attualmente vigente, prevede per quel lotto di terreno la possibilità di edificare una officina privata: cioè consente la destinazione d’uso per la stessa tipologia di capannone per cui oggi viene imposto l’abbattimento. Paradossalmente potrebbe essere ricostruito identico l’indomani. Mezzo paese nei giorni scorsi ha manifestato la propria solidarietà ai titolari e dipendenti, tutti sperano che sia ancora possibile salvare l’attività.