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Le tappe della molitura
Da che deriva il termine “bruschetta“?
"Il vocabolo deriva dal termine “brusco”, di origine romanesca, che fa riferimento al pane “abbrustolito” che a contatto con il caldo rilascia un profumo incredibile ed un sapore unico. La croccantezza esterna della fetta di pane e la morbidezza all’interno della mollica, fa della “bruschetta” uno dei piatti più semplici e più gustosi della tradizione rurale". Un metodo che nasce anche dalla saggezza contadina?
"La necessità, per i contadini, nasceva dal fatto di dover conservare il pane il più tempo possibile, evitando inutili sprechi e cucinando con le poche provviste che si avevano a disposizione in casa come: il pane, l’olio, il sale e l’aglio. La prelibatezza della bruschetta era dovuta alla modalità dei contadini di tostare il pane direttamente sulla brace, e ciò ne esaltava indubbiamente il gusto".
Un cibo che comunque anche nell’era della contemporaneità ha sempre il suo fascino...
"Oggi è più raro assaporare il pane “abbrustolito” sulle braci di un caminetto, ma se esso è condito con un ottimo olio, la bontà rimane immutata. L’Umbria, capitale dell’extravergine di eccellenza, può vantare ottime bruschette".