MICHELE NUCCI
Cronaca

La candidatura di David Baiocco "Bandecchi mi ha convinto subito Il sindaco? Come un imprenditore"

"Mai fatto politica, mi metto al servizio della città. Romizi? Non giudico ancora, prima devo capire. Sullo stadio importante coinvolgere i privati. Perugia calcio: per ora non mi pare ci siano compratori".

La candidatura di David Baiocco "Bandecchi mi ha convinto subito Il sindaco? Come un imprenditore"

di Michele Nucci

Davide Baiocco, cosa l’ha spinta a candidarsi a sindaco di perugia?

"E’ molto semplice, quello che dovrebbe spingere chiunque fa politica: lo spirito di servizio, mettersi a disposizione dei miei concittadini. E pensare di farlo per la tua città, per il posto in cui vivi e lavori è ancora più stimolante".

E perché proprio con Bandecchi?

"I matrimoni si fanno in due… A cercarmi è stato Christian Brutti (coordinatore provinciale perugino di Alternativa popolare, ndr), mi ha chiesto se fossi interessato, poiché mi vedeva bene per le esperienze che ho avuto, sportive e imprenditoriali. Bandecchi non lo conoscevo personalmente, ma quando ci ho parlato ho subito capito che è una persona vera, trasparente, diretta, uno che ama fare le cose: mi ha parlato di libertà e cambiamento. Lui ha toccato i tasti giusti con me e ho detto: sì, accetto la proposta".

Ma lei ha mai fatto politica?

"No, ma è un tema che mi ha sempre incuriosito molto. Mi sono sempre chiesto perché si facciano tante chiacchiere e pochi fatti. E poi è arrivata questa occasione, non è un caso evidentemente".

Quindi conosce almeno i nomi degli assessori perugini immagino...

"Conosco bene la situazione di Perugia diciamo".

Ma almeno come si chiama l’assessore allo Sport lo sa?

"Sì, sì, Clara Pastorelli. Ma meglio sapere quello che c’è da fare più che i nomi".

Per chi ha votato alle elezioni amministrative nel 2019?

"Non ho votato".

Domanda scontata: ma quanto nell’esperienza di sportivo si può portare nella politica?

"Direi parecchio: tanto esperienze di sport che ho vissuto le ho ‘trasportate’ nella mia vita da imprenditore (guida un’impresa di edilizia, ndr). E infatti vedo il sindaco come un imprenditore che ha a disposizione dei lavoratori e un budget da spendere".

Cosa non le piace di Romizi?

"E’ troppo presto per dirlo. Devo approfondire bene prima di parlarne. E poi io ho rispetto degli ‘avversari’. Nel calcio a volte mi hanno chiesto di giudicare allenatori o giocatori, ma ho sempre risposto che per farlo devo primo capire cosa vuol fare, l’ideologia, come lavora".

E invece quali sono le cose da fare al più presto a Perugia?

"Ce ne sono diverse. La prima riguarda lo stadio naturalmente, aspetto a me molto vicino".

Conosce il progetto che è stato bocciato dal Comune?

"Non con precisione. Posso solo dire che è un’opera importante per la città, che può portare benefici ai perugini e non solo al Perugia calcio: un elemento che può essere un indotto per l’economia cittadina e in cui il privato può avere un ruolo importante. Altrettanto importante è il Nodino: un tema da affrontare con decisione".

E infine: che idea si è fatto sulla trattativa per la compravendita del Perugia calcio?

"Se c’è un venditore, servono anche i compratori. Al momento, da quello che leggo, mi pare non ce ne siano. Ma se ci fossero spero siano persone serie, che diano continuità e stabilità alla società, che abbiano un progetto. Servono basi solide, un settore giovanile, il marketing. Non si può improvvisare. Bisogna avere una visione e ambizioni, in tutto. Nello sport e nella politica".