REDAZIONE UMBRIA

La Cisl spiega la sua strategia: "Ecco perché noi non ci siamo: è più utile una manifestazione"

Il segretario generale Angelo Manzotti: "Responsabilità: non volevamo creare ulteriori disservizi e far perdere un giorno di lavoro e di retribuzione ai lavoratori già falcidiati dall’inflazione".

La Cisl spiega la sua strategia: "Ecco perché noi non ci siamo: è più utile una manifestazione"

Non è la prima volta che la Cisl prende le distanze dagli scioperi. Soprattutto in Umbria, nota per essere tra i fanalini di coda per il livello medio dei redditi e delle pensioni e dove più che incrociare le braccia servirebbe abbassare la pressione fiscale da un lato e ricontrattare i redditi dall’altro. A spiegare le ragioni di questa scelta il segretario generale del sindacato Angelo Manzotti con la segreteria al completo. "Ci sono luci ed ombre nella manovra del Governo. È vero. Ma la Cisl – ribadisce Manzotti, presenti Simona Garofano, Gianluca Giorgi e Riccardo Marcelli – sceglie di non scioperare ma di fare una manifestazione: il prossimo 25 novembre saremo Roma".

In casa Cisl, anche regionale, la macchina organizzativa è in piena attività e ieri proprio mentre si svolgeva lo sciopero di Cgil e Uil, il sindacato ha ribadito in una conferenza stampa in via Campo di Marte le ragioni della decisione di non incrociare le braccia. "Ragioni - sottolinea la segreteria Cisl Umbria - che si basano sulla responsabilità di chi non vuole creare ulteriori disservizi e di chi non vuole far perdere un giorno di lavoro e di retribuzione ai lavoratori già falcidiati dall’inflazione. La manovra del Governo prende in considerazione la piattaforma che abbiamo portato in piazza unitariamente a Bologna - spiega ancora Manzotti - perché va ad incidere positivamente sul cuneo fiscale a vantaggio dei lavoratori". Per la Cisl è bene rimanere ai tavoli ed utilizzare lo sciopero come ultimo strumento di lotta. "Per questo noi manifesteremo. Vogliamo come lo strumento della concertazione sia quello giusto per incidere in economie come quella umbra: la nostra regione infatti - ribadisce il segretario della Cisl Umbria - è tra quelle con i più bassi salari. La situazione può essere migliorata attraverso la contrattazione di secondo livello. Un’attività che ci vede da sempre in prima linea".