
La presidente della Regione, Stefania Proietti, e la sindaca Vittoria Ferdinandi
Il primo XXV Aprile della sindaca Vittoria Ferdinandi è stato un bagno di folla. C’era molta attesa per capire quanto gente potesse arrivare, dopo l’altrettanto ‘assalto’ che si verificò lo scorso anno: in quell’occasione mancava un mese circa al voto e c’era da attendersi che il popolo antifascista arrivasse numeroso, anche sulla scia di una campagna elettorale che era accesissima. Ieri c’era curiosità per capire la risposta dei perugini per diversi motivi: intanto per l’invito a un XXV Aprile sobrio da parte del Governo; poi per il lutto nazionale decretato per la morte di Papa Francesco; e un po’ anche per capire se la ‘liason’ politica tra una parte dei cittadini e la neo sindaca fosse ancora così forte. Quel che è certo che di gente in Borgo XX Giugno ce n’era davvero tanta, poi se ce ne fosse più o meno dello scorso anno è difficile dirlo. "Il 25 aprile merita verità e rispetto, e non sobrietà e falsità", hanno sottolineato i tanti che hanno partecipato nel capoluogo umbro alle celebrazioni. Quanto alle presenze ‘politiche’ il centrosinistra era presente in massa: a iniziare dalla sindaca, per passare agli assessori comunali e ai consiglieri. E poi la presidente della Regione, Stefania Proietti, l’assessore regionale perugino Tommaso Bori, la presidente dell’Assemblea legislativa, Sarah Bistocchi. E poi tante le associazioni a iniziare dall’Anpi, i sindacati, gli studenti. Rispetto a un anno fa molto meno presente il centrodestra: come detto in quell’occasione c’erano le elezioni alle porte e farsi vedere in piazza contava, eccome. E poi va anche detto che alla guida di Palazzo dei Priori c’erano i partiti di centrodestra, quindi le presenze istituzionali di quei partiti erano in qualche modo dovute. Di sicuro va sottolineata la presenza di Margherita Scoccia (consigliera comunale di Fratelli d’Italia e candidata a sindaca del centrodestra alle scorse elezioni) che ha applaudito un paio di passaggi del discorso della prima cittadina in Borgo XX Giugno e del già sindaco Andrea Romizi (Forza Italia). "Il 25 aprile è la festa della libertà – ha scritto poi Scoccia nella sua pagina social -. Quella libertà conquistata a caro prezzo da uomini e donne che hanno avuto il coraggio di scegliere, di resistere, di combattere il nazifascismo e di credere in un’Italia diversa e democratica. Festeggiare la Liberazione è un dovere. Farne, ogni anno, una passerella ideologica monocolore, che divide invece di unire, è un errore grave". Presente anche il consigliere comunale di Forza Italia, Edoardo Gentili. Per il resto il nulla o quasi. Alla fine, come accade ormai da anni, hanno tutti quanti intonato Bella Ciao, canto che si è concluso con un applauso collettivo. M.N.