"La città che vorrei". Educare con la cultura

L’assessore Spera: "Il progetto punta a ridurre la dispersione e le disparità. Laboratori di musica, cinema e ambiente per stimolare la crescita" .

"La città che vorrei". Educare con la cultura

L’assessore Spera: "Il progetto punta a ridurre la dispersione e le disparità. Laboratori di musica, cinema e ambiente per stimolare la crescita" .

La cultura, il cinema e l’ambiente come strumenti per arginare la povertà educativa e prevenire la dispersione scolastica. Eccola “La città che vorrei”, il progetto con il quale l’amministrazione ha partecipato all’avviso “Educare in Comune”rivolto ai minori e alle loro famiglie.

"“La città che vorrei”, inserito nell’ambito di intervento del contrasto alla povertà educativa, – spiega l’assessora al welfare Costanza Spera – promuove lo sviluppo di competenze trasversali, sociali e civiche di bambini e adolescenti relative al patrimonio culturale, ma anche ad una cittadinanza consapevole, responsabile e interdipendente, attraverso percorsi multidisciplinari che vanno dalla conoscenza e fruizione del patrimonio storico e culturale della città in cui si vive, alla rielaborazione, produzione e comunicazione, fino all’identificazione di interventi per la sua salvaguardia e riqualificazione". Tra gli appuntamenti, oggi alle 17 a Ponte Felcino (giardini antistanti Ecobar e scuola media) è in programma “Storie di fiume – Storia e cultura del fiume Tevere“ (evento gratuito per bambini da 3 a 10 anni accompagnati da un adulto). Lunedì alle 18 a Ponte Pattoli (anfiteatro) si svolgerà invece “La natura raccontata e dipinta – L’orto botanico, piante medicinali e tradizionali”. In preparazione, inoltre, a cura di Rinoceronte Teatro, uno spettacolo con accompagnamento musicale nel periodo natalizio sulla tradizione orale popolare. "Con questa iniziativa – conclude Spera – oltre ad accrescere le competenze dei ragazzi sarà possibile riscoprire il valore delle relazioni interpersonali, privilegiando attività all’aria aperta e metodi collaborativi per un porgetto innovativo di educazione fondato sulla sensibilizzazione e la partecipazione".

Silvia Angelici