REDAZIONE UMBRIA

La cultura ha bisogno di professionisti

Al via il V ciclo della Scuola di specializzazione in beni storico-artistici. Il percorso offre diversi sbocchi, anche con possibilità di carriera .

Siete già laureati e avete particolari attitudiniin campo artistico e culturale? Parte il quinto ciclo della Scuola di specializzazione in beni storico artistici dell’Università degli Studi di Perugia. Finanziata dal Comune di Gubbio, la Scuola, afferente al Dipartimento di lettere, forma specialisti nel settore della tutela e della valorizzazione del patrimonio culturale, integrando e affinando l’iter formativo dei percorsi universitari di II livello (Laurea magistrale in archeologia e storia dell’arte) e di primo livello (Laurea triennale in beni culturali) dell’Ateneo. Di durata biennale, è riconosciuta dal Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica, sono 420 le ore complessive fra didattica, esercitazioni, attività pratiche, escursioni didattiche, laboratori, tirocini a seguito di stipula di convenzioni con il Ministero e con istituzioni pubbliche e private.

La didattica è affidata a noti specialisti, e sarà sviluppata a contatto con le opere e i loro contesti storico-culturali, le istituzioni culturali e della tutela.

Grazie ad un consorzio iniziale di sei Università italiane (oltre Perugia, che ne è sede amministrativa e capofila, Urbino, Teramo, Chieti-Pescara, L’Aquila, Campobasso), alle quali si sono aggiunti in questi ultimi mesi altri tre Atenei (Milano Iulm, Parma, Salerno), e con altri due Atenei di prossimo ingresso (Tuscia, Basilicata), la Scuola di Gubbio si presenta come un esempio virtuoso di aggregazione fra più sedi, il più grande in Italia nel settore dei beni culturali. "La Scuola, insistendo in un territorio particolarmente ricco di emergenze artistiche e monumentali capillarmente diffuse, contribuisce a qualificare l’offerta formativa post-laurea in un ambito di primario interesse dell’Ateneo e in particolare del Dipartimento di Lettere. Le varie Università consorziate – spiegano dalla Scuola – garantiscono con i loro docenti una rete di rapporti scientifici e didattici finalizzati alla formazione disciplinare e professionale degli specializzandi. Gli allievi si avvalgono, nell’arco dei biennio, dell’insegnamento di circa 60 professori di lunga esperienza nel settore dei beni culturali provenienti non solo dal consorzio delle nove Università italiane ma anche dalla pubblica amministrazione. Questo consente una didattica innovativa e diversificata, molto apprezzata dagli studenti, tanto che già dall’anno accademico 2019-2020 la Scuola, a numero chiuso, ha ampliato, visto l’alto numero di richieste, il numero dei posti disponibili facendoli passare da 20 a 30". Per info: responsabile della segreteria didattica Serenella Crescentini; [email protected] – tel. +39. 075.585.4609.