ERIKA PONTINI
Cronaca

La droga in Umbria non si combatte più

Poche operazioni antispaccio, calano i segnalati come assuntori ma è stabile il numero di morti e ricoverati per abuso di stupefacenti

di Erika Pontini

La droga non c’è più, oppure non si combatte più, almeno in Umbria a decifrare i dati ufficiali. Nel nel 2019 sono state svolte appena 276 operazioni antispaccio con il sequestro di 163 chili (lo 0,3% sulle 55 tonnellate complessive a livello italiano) quando le Marche hanno compiuto 630 indagini, la Toscana 1448 e l’Abruzzo 508 per fare confronti con regioni simili e limitrofe. Eppure la media dei decessi e dei ricoveri è pressochè inviariata. Sono stati 9 nel 2019, 11 nel 2018 e 2017. Certo in calo rispetto agli anni terribili di ’Perugia Capitale della droga’ del 2010 con 28 decessi. Nel 2018 i ricoveri con diagnosi droga-correlata principale sono stati 117 e 347 causa secondaria. Ma se la purezza della cocaina sequestrata e analizzata dal Lass di Perugia è in linea con la media nazionale - il 52,2% su 481 campioni processati - sul fronte dell’eroina, l’Umbria (e quasi tutta l’Italia centrale) immette sul mercato polvere micidiale con una alto grado di purezza e quindi molto più pericolosa. La media è del 46,8 nel range 20-50% nelle province di Perugia e Terni invece viene venduta eroina che, per il 62,1% è tra il 20 e il 50% di purezza.

La fotografia dell’Umbria della droga emerge dalla Relazione al Parlamento del 2020 che analizza i dati del 2019 forniti da Ministero della Salute e Dcsa, la direzione centrale antidroga interforze. Ma, al di là delle fredde statistiche la regione proprio nel 2020 ha pagato un prezzo altissimo con la morte di due ragazzini a Terni e, di recente, quello di una 18enne ’uccisa’ dal buco regalatole il giorno del suo compleanno.

Negli ultimi anni - emerge – è cresciuto il prezzo della cocaina (tra 70 e 90 euro) mentre è calato quello dell’eroina 40-47 euro Brown; 49-57 bianca). Per marijuana e hashish I prezzi variano tra 8 e 13 euro. Altro dato anomalo: in Umbria si sono ridotti a una terzo i soggetti segnalati come assuntori: se nel 2009 le persone fermate con quantità di stupefacenti per uso personale che comporta una sanzione amministrativa e non una denuncia penale erano stati 606 (alcuni più volte) e nel 2014 ben 770, nel 2019 solo 219. E anche qui viene da chiedersi: ci sono realmente meno persone che fanno uso di stupefacenti oppure ci sono semplicemente meno controlli?

La differenza di genere e per fasce di età rispecchia l’andamento dello Stivale: nel 2019 in Umbria 4 ragazzi con meno di 14 anni sono stati fermati con la droga mentre 25 avevano tra i 15 e i 17 anni. L’età più rappresentata è quella tra 20 e 24 anni con 57 casi. Ma che succede se si viene fermati con una bustina di droga o una stecchetta di hashish? Per la metà tra loro (109 persone) il procedimento amministrativo si è concluso con l’invito formale del prefetto a non fare più uso di droghe, 57 cittadini sono stati sanzionati dopo un colloquio terapeutico e 81 (senza colloquio) ma per nessuno si è inteso attivare un programma terapeutico presso i Serd.

La sproporzione sui segnalati non rispecchia quella dei ricoveri come causa principale l’utilizzo di droghe: 131 nel 2015, 107 nel 2016, 93 nel 2017 e, appunto 117 nel 2018 (dati Ministero della Salute). Di questi solo uno aveva meno di 14 anni, 21 tra i 15 e i 24, 39 tra i 35 e i 44 anni. La maggior parte (24,8%) aveva assunto oppioidi, il 22, 2 cocaina e il 43,6 un mix di sostanze, il vero male del secolo.

Sul fronte della repressione in Umbria il 46,7% ogni 100mila abitanti dei fermati è straniero: la regione si pone dunque a metà strada tra i picchi di Liguria (71,4 e Trentino 60,6) e la prevalenza di criminalità autoctona di Calabria e Puglia con il 5,9 e il 6,6%. La media nazionale è invece del 39,4%. Storicamente infatti lo spaccio su piazza (Fontivegge e centro storico tanto per citare due esempi noti) avviene a opera di tunisini mentre il traffico a monte è gestito da albanesi e nigeriani.

Media molto più alta in Umbria invece per i procedimenti attualmente pendenti - frutto di operazioni del passato _ basti pensare che il 38,5% ogni 10mila abitanti ha un processo per detenzione ai fini di spaccio (in totale 3.397 persone) quando la media è del 29,1%.

Quanto alle associazioni per delinquere, ai fini si spaccio, il trend umbro è in linea con 7 ogni 10mila abitanti per un totale di 82 procedimenti a carico di 614 persone. Nel 2019 si sono registrati ancora 204 condannati (73 e 74) con sentenza definitiva di cui il 67,6% stranieri e un tasso di 23,1% ogni 100mila abitanti. L’Umbria - con il 39% - è infine una delle regioni con il più alto numero di detenuti per droga insieme a Marche e Molise. Sono 568 e il 38,6% è di origine straniera.