"È stato unico, un momento indescrivibile, le olimpiadi sono il sogno di ogni atleta, noi siamo tornate addirittura con una medaglia".
Sono le parole della ginnasta spoletina Agnese Duranti, che con le farfalle azzurre della ritmica ha vinto la medaglia di bronzo nel concorso a squadre alle olimpiadi di Tokyo.
La spoletina è stata accolta lunedì sera dai genitori Francesco ed Anna Maria e dalla sorella Marta, ma anche da un folto gruppo di tifosi.
Agnese, ti ricordi il primo giorno di ginnastica?
"Benissimo, mi ha portata in palestra un amica, Francesca Bonvini, che dovrei incontrare a breve. Quando ho visto salti, ruote, verticali ed altro mi sono subito innamorata. È iniziata una vita impegnativa, ma penso che tutto ciò che ho fatto è stato abbondantemente ripagato. Non ho alcun rimpianto. Non ho mai pensato di aver dato troppo rispetto a quello che ho avuto."
Il Covid 19 vi ha costrette a grandi sacrifici?
"Aspettavamo l’olimpiade da circa tre anni, in questo periodo ci siamo solo allenate a Desio senza tornare a casa, anche per periodi di sei mesi.. Siamo partite per Tokyo senza neanche salutare i genitori, ma devo ringraziare la mia famiglia che mi ha fatto sentire comunque la propria vicinanza. Alla tensione agonistica di una gara olimpica si è aggiunta anche la tensione del Covid, perché se una di noi fosse risultata positiva il sogno sarebbe terminato in anticipo. Siamo state attentissime e alla fine anche da questo punto di vista è andata bene".
Come hai vissuto la gara?
"Il primo giorno eravamo abbastanza tranquille. Con l’assenza del pubblico si è riprodotto un po’ l’ambiente degli allenamenti. Sapevamo che anche se avessimo compiuto un piccolo errore avremmo comunque guadagnato la qualificazione. Diversa la situazione il giorno della finale: impossibile sbagliare e al termine del primo esercizio, con la Bielorussia che ci aveva superato, la tensione è salita ulteriormente, ma la nostra capitana ci ha dato forza perché è proprio in queste situazioni che riusciamo a dare il massimo. Quando ha sbagliato la Bielorussia mi sono sentita bruciare dentro e sono scoppiata in lacrime. Non ho neanche seguito l’esercizio della Russia perché ormai era medaglia".
Ora dopo l’oro condividerai anche le vacanze con le tue compagne di squadra?
"A questa squadra devo tutto, noi siamo come sorelle, abbiamo condiviso insieme momenti difficili, ma anche momenti unici come quello di domenica. Non litighiamo mai, riusciamo sempre a trovare un punto d’incontro, siamo quasi come un’unica persona".
Una vacanza breve poi a settembre si torna in Giappone per il Campionato del Mondo?
"Sì, ma per me non sarà una rivincita, sono contenta ed appagata per questa splendida medaglia di bronzo. È una nuova gara e andremo per conquistare ancora una medaglia, come abbiamo già fatto più di una volta".
Daniele Minni