"È stato un episodio traumatico, per tutta la famiglia, adesso abbiamo bisogno di elaborare. E’ giusto interrogarsi in maniera profonda, non giudico nessuno, non è una questione che riguarda i singoli ma una comunità. Preferisco limitarmi a questo e al momento aver cura dei miei cari". Così il papà della piccola Emma (nome di fantasia) ha commentato – sentito da La Nazione – quanto avvenuto alla festa per il quinto compleanno di sua figlia, quando nessuno dei 35 bambini invitati si è presentato all’appuntamento. "Non voglio che diventi la storia del momento, o almeno che non ci si limiti ad osservarlo come il fatto fine a se stesso, "la storiella", perché l’evento è più profondo del danno provocato ad una famiglia e ad una bambina. Ha a che fare con un comportamento di comunità che ha qualcosa di più radicato. Non ha a che fare con un fatto personale, è il gesto di una comunità. Non riesco ad avercela con le persone, non c’entra nulla con il comportamento del singolo".
La notizia è diventata virale dopo che la mamma della piccola si era sfogata sui social: "Non auguro a nessuno di ritrovarsi in una simile situazione, è vergognoso ed umiliante", aveva scritto raccontando l’accaduto e ricevendo in poche ore centinaia e centinaia di manifestazioni di solidarietà, inviti e commenti affettuosi per la bambina. L’amministrazione comunale ha affidato alle nostre colonne un messaggio in cui si dice "rammaricata e incredula" di fronte a quando si è verificato: "Siamo vicini alla bambina e alla sua famiglia. I bambini devono vivere la comunità e la comunità deve sostenerli sin dalla loro nascita. Un episodio simile non ci lascia indifferenti e metteremo in atto tutte le azioni possibili affinché non si ripeta. Nel nostro percorso amministrativo abbiamo lavorato su molte iniziative che sosteniamo con forza e convinzione, come il Centro di aggregazione giovanile dove le bambine e i bambini apprendono da subito che "il più grande aiuta il più piccolo", gli incontri mensili del gruppo di genitori e bambini Nati per leggere". Ma soprattutto, spiega la vicesindaco Andrea Sacco, tra le cui competenze rientrano la scuola, l’associazionismo e le politiche giovanili, "le famiglie non devono essere lasciate sole, evidentemente c’è stato qualcosa, in questa situazione che non ha funzionato ed è nel nostro interesse ascoltare, comprendere e porre in atto tutti gli interventi utili affinché episodi come questo non si ripetano".
Sara Minciaroni