
Stefania Proietti, 50 anni, presidente della Regione Umbria dal 2 dicembre 2024
di Roberto Borgioni
"C’è chi ha bisogno di rappresentarmi con il dito medio alzato. Chi ha voluto ridurmi a una caricatura con minigonna, smalto e scollatura. Chi mi chiama ’la rossettata’ o Lady Tax con l’intenzione di sminuirmi o deridermi. E ancora vedo che mi mettono il naso da Pinocchio. Poi l’odio, la volgarità, l’aggressività gratuita nei miei confronti con una violenza verbale inaudita". È un assolato pomeriggio di domenica quando Stefania Proietti, presidente di centrosinistra della Regione Umbria, sgancia il siluro con un post su Facebook. "Tanto è una donna, trattiamola così, scrivono sul web", racconta la governatrice, che stamattina presenterà una denuncia alla polizia postale "per le accuse, le minacce e le ingiurie anche di natura sessista contro la mia persona e l’istituzione che rappresento. Appena noti gli autori dei messsaggi chiederò il risarcimento danni da devolvere in beneficenza".
Ma cosa è successo in queste settimane per scatenare tanto odio sui social? "Tutto si è acuito – spiega Proietti – quando abbiamo smascherato il disavanzo della sanità pubblica. Ma già prima, nei miei confronti, c’erano state minacce e insulti sessisti. Una manovra becera verso una governatrice donna, se mi fossi chiamato Stefano Proietti e non Stefania non sarebbe andata così. Ho letto anche post da parte di politici nazionali che non posso accettare. Tutto questo non mi ferma, io ho le spalle larghe. Ma riguarda la donne che vogliono impegnarsi in politica, riguarda le nostre figlie e i nostri figli. Perché se questo è il prezzo che una donna deve pagare per il solo fatto di esporsi, di metterci la faccia, di avere idee, allora c’è un problema: questo tipo di linguaggio non è mai stato usato contro colleghi uomini, perché accade ora? Non cerchiamo scuse o giustificazioni, tante cose in questa società non sono riparabili, ma il linguaggio sì a partire dalla politica. È dal linguaggio che inizia la violenza".
Quindi Proietti incalza: "Sono laureata da 25 anni, ho scalato le montagne con le unghie, per me la politica è un servizio alla comunità come lo è stato negli otto anni da sindaca di Assisi. Ho due figli maschi di 17 e 11 anni, so cosa significa. E se avessero insultato così Donatella Tesei, che ho sconfitto alle elezioni regionali, avrei detto le stesse cose".