La grana delle Comunità Montane . La Regione ‘salva’ i Comuni e chiede conto agli ex amministratori

Mentre la Corte dei Conti si muove (avrebbe ipotizzato il danno erariale e inviato gli atti), il Commissario valuta l’azione civile per una società partecipata della ‘Trasimeno’ con ipotesi di 2,5 milioni di danni .

La grana delle Comunità Montane . La Regione ‘salva’ i Comuni  e chiede conto agli ex amministratori

Il commissario Fabrizio Vagnetti e la presidente Donatella Tesei

Mentre la Regione procede nel risanamento della partita delle Comunità Montane, il faro si accende su una serie di amministratori che hanno guidato quella del Trasimeno-Medio Tevere. E mentre la Corte dei Conti potrebbe aver già chiesto conto a molti di loro per il buco accumulato negli anni, ora anche il Commissario liquidatore unico si muove. La partita adesso è quella della vendita delle quote della società pubblico privata di Collestrada Wood srl (messa in liquidazione nel 2009), per la quale si valuta un’azione civile nei confronti degli amministratori. Società che aveva in portafoglio una serie di terreni, diventati poi edificabili e che è stata ceduta per tre milioni.

A quanto emerso potrebbe esserci stata una ‘vendita’ senza garanzie che potrebbe aver prodotto un danno alla Comunità montana del Trasimeno di 2,5 milioni: il commissario ha già messo in mora chi amministrava l’ente per evitare la prescrizione e ora valuta dunque se chiedere anche i danni. Nel frattempo il percorso portato avanti dal Commissario e dalla Regione nell’ambito della liquidazione delle Comunità Montane ha ridotto il disavanzo consolidato globale da 8,5 a 1,7 milioni di euro, con l’obiettivo di arrivare entro cinque anni ad azzerare il debito.

A fare il punto ieri la governatrice Donatella Tesei, e il commissario Fabrizio Vagnetti che, hanno spiegato "si arriverà al pareggio e alla liquidazione delle comunità montane senza gravare sui bilanci dei comuni, soprattutto quelli del Trasimeno, e di conseguenza sui cittadini". Tesei ha affermato che la situazione "potenzialmente poteva minare i conti pubblici regionali e dei Comuni". "Siamo riusciti a ricostruire la situazione e comunicarla in trasparenza agli umbri - ha aggiunto - producendo poi il piano di liquidazione unitaria, appurando il disavanzo complessivo di ben 8,5 milioni. Nello specifico va sottolineato che il solo disavanzo della comunità montana del Trasimeno ammontava a 19,2 milioni e vedeva conti e beni pignorati". Inoltre, come sottolineato dal liquidatore, "sono stati messi a reddito mediante locazioni gli immobili, è stata ricostruita la regolarità urbanistica, sono state effettuate le ricostruzioni delle situazioni catastali di tutto il patrimonio immobiliare, sono stati effettuati i bandi di vendita per terreni e immobili, ed anche gli stralci con i fornitori del Trasimeno, è stato effettuato il passaggio di tutti gli archivi storici ad Afor, è stata sbloccata la tesoreria del Trasimeno pignorata dal 2016, sono stati approvati i bilanci della stessa comunità lacustre, fermi al 2019, e ha avuto inizio la procedura per l’estinzione di tutti i mutui e finanziamenti delle 4 comunità montane per cui è stato possibile farlo". "Il prossimo traguardo - ha concluso la presidente - è la chiusura in pareggio della liquidazione unica delle comunità montane, e quindi salvataggio di tutti i comuni del Trasimeno, in un orizzonte temporale di altri 5 anni di questo tipo di lavoro. Il tutto sempre nello spirito di non sollevare polemiche sul passato, ma risolvere il problema affinché non gravi sui cittadini".

M.N.