SOFIA COLETTI
Cronaca

La grande arte Gli impressionisti a Terni

A Palazzo Montani Leoni si è aperta una mostra che celebra il movimento in Francia e in Italia: 45 opere da Degas a Boldini

A Palazzo Montani Leoni si è aperta una mostra che celebra il movimento in Francia e in Italia: 45 opere da Degas a Boldini

A Palazzo Montani Leoni si è aperta una mostra che celebra il movimento in Francia e in Italia: 45 opere da Degas a Boldini

Una nuova mostra delle meraviglie per la Fondazione Carit. Si è aperta ieri a Palazzo Montani Leoni “Da Degas a Boldini. Uno sguardo sull’Impressionismo tra Francia e Italia“, ampia e raffinata rassegna curata di Anna Ciccarelli e Pierluigi Carofano che fino al 29 giugno celebra l’Impressionismo francese, ma anche e soprattutto la stagione impressionista in Italia e quegli artisti che, dalla metà dell’Ottocento agli anni ’20 del Novecento, hanno dato lustro al nostro Paese ma che non sempre sono stati adeguatamente onorati, perché oscurati dal successo del movimento francese. Il tutto con 45 opere tra sculture, dipinti e scritti, provenienti da importanti musei nazionali e internazionali, dalle collezioni d’arte delle Fondazioni bancarie, degli Istituti di credito e dalle Gallerie d’Italia.

"Palazzo Montani Leoni si apre ancora una volta alla grande arte con una mostra dal respiro internazionale, che offriamo al territorio" ha detto nell’inagurazione di ieri il presidente Carit Emiliano Strinati, che ha annunciato due prossimi eventi: l’ingresso di una nuova opera proveniente da Parigi, di recente acquisita dalla Fondazione, e la presentazione del catalogo generale. Il vicepresidente Carlo Passalacqua ha poi raccontato l’allestimento delle sale espositive al piano terra, rinnovato per ricreare un’adeguata ambientazione con colori che rievocano quelli dominanti nelle opere in mostre. I pannelli didattici e le didascalie sono in italiano e inglese, con QR-code vicino ad alcune opere per attivare commenti e approfondimenti scientifici.

Quanto al percorso espositivo, la mostra vuole offrire uno “sguardo” sull’Impressionismo, in relazione con le altre correnti nate nello stesso periodo in Italia. Corot, tra i precursori del movimento e Palizzi aprono la mostra, mentre un raro disegno su carta di Manet introduce la sezione francese, impreziosita da uno studio preparatorio per le Ninfee di Monet, padre del movimento. Non può mancare Berthe Morisot, l’unica donna tra i fondatori, con tre opere mentre Edgar Degas, il pittore delle ballerine, è presente con due sculture e due incisioni. Nelle sale successive ci sono le opere degli Italiani: De Nittis, Zandomeneghi, Boldini, Corcos e Medardo Rosso, alcuni tra i più importanti artisti che si trasferirono a Parigi per inseguire le novità presentate ai Salon annuali e alle varie edizioni della Exposition Universelle. Un’ampia sezione è dedicata ai Macchiaioli (con opere di Fattori, Lega, Signorini e Banti) e la mostra culmina con una sezione tutta contemporanea, un originale quanto unico “omaggio all’Impressionismo” offerto da Mario Schifano in dialogo con Monet e Tano Festa in dialogo con Manet. La mostra è aperta dalle 10 alle 13 e dalle 15.30 alle 19.30, con ingresso libero.

Sofia Coletti