REDAZIONE UMBRIA

La grande mostra a Roma. Un omaggio al Giubileo nel nome di San Francesco

La Biblioteca del Senato ospita reliquie e capolavori da Cimabue a Perugino. Per la Galleria Nazionale dell’Umbria una magnifica vetrina nella Capitale.

Uno dei preziosi reliquiari esposti alla Biblioteca del Senato

Uno dei preziosi reliquiari esposti alla Biblioteca del Senato

In un reliquario d’argento, protetta da una doppia teca, risplende la preziosissima “Chartula“, la pergamena tra le più importanti reliquie di San Francesco, scritta di suo pugno nel 1224 dopo l’impressione delle stimmate. Dietro si staglia nitida l’effigie del Santo dipinta da Cimabue sulla tavola che, secondo la tradizione, servì per coprire la prima cassa di legno per il corpo di Francesco. Eccoli i due prestiti d’eccezione, i due capolavori dall’intensa identità spirituale che insieme a sette opere di grandi maestri del Medioevo e del Rinascimento scandiscono il percorso di "San Francesco, tra Cimabue e Perugino. Nel Giubileo con il Cantico delle Creature": è la mostra promossa dal Senato in collaborazione con il Ministero della Cultura e i Musei Nazionali di Perugia - Direzione regionale Musei nazionali Umbria che in occasione del Giubileo si è aperta nella Sala Capitolare di Palazzo della Minerva, sede della Biblioteca del Senato, dove si può visitare fino al 2 marzo, con ingresso libero.

Per l’Umbria è una strepitosa vetrina promozionale e un’operazione culturale che coinvolge tutte le realtà del territorio, unite dalla regia sapiente di Costantino D’Orazio, direttore della Galleria Nazionale dell’Umbria e dei musei statali regionali, che della mostra è curatore insieme a Veruska Picchiarelli.

L’evento espositivo celebra la chiusura dell’ottavo centenario delle Stimmate di san Francesco e l’inizio dell’Anno Giubilare, in concomitanza con gli 800 anni del Cantico delle Creature e per il presidente del Senato Ignazio La Russa "è un’occasione importante in cui le istituzioni si pregiano di concorrere a celebrare il Giubileo, caposaldo della crescita dell’umanità". Al suo fianco, al taglio del nastro, il sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi e monsignor Rino Fisichella, incaricato da Papa Francesco all’organizzazione dell’Anno Santo, che ha lanciato lo slogan “Il Giubileo è cultura“. "Lo spirito crea e mantiene la cultura, la bellezza è fonte d’amore".

“San Francesco, tra Cimabue e Perugino“ racconta e ripercorre un ideale percorso di sviluppo dell’iconografia di san Francesco, tra Medioevo e Rinascimento. I due prestiti sono frutto della consolidata collaborazione tra la Galleria Nazionale, il Sacro Convento di Assisi e la Provincia Serafica di San Francesco: dal Sacro Convento viene la “Chartula“, con il ’Tau’, la firma del Santo, impresso su un lato, mentre dal museo della Porziuncola arriva il dipinto di Cimabue. La mostra prosegue con opere che si presentano come raffigurazioni di eccezionale potenza simbolica ed evocativa. La Galleria Nazionale offre due opere del Perugino: il “Gonfalone della Giustizia“ (uno dei maggiori capolavori conservati nel museo) e la “Pala dei Cinque Santi“. C’è poi la sublime eleganza dello “Sposalizio mistico di santa Caterina“ di Benozzo Gozzoli proveniente dal Museo “Aurelio de Felice” di Terni e la struggente “Pietà“ di Niccolò di Liberatore e Lattanzio di Niccolò, in prestito dalla Fondazione Perugia. Chiudono l’itinerario altri tre capolavori della Galleria: il “Tabernacolo a sportelli, Stimmate di san Francesco tra san Francesco d’Assisi e santa Chiara“ di Nicolò del Priore; “San Francesco d’Assisi in gloria schiaccia l’Orgoglio, la Lussuria e l’Avarizia“ di Taddeo di Bartolo e “La Dossale bifacciale“ del Maestro di Paciano.

Sofia Coletti