REDAZIONE UMBRIA

La grande sfida dell’agricoltura. Aumentano produzione e qualità. Ma le aziende sono troppo piccole

Imprese a conduzione familiare e spesso con uno o due addetti: il numero totale calato del 6,3%. Va colmato il gap con la media nazionale. Transizione ecologica e digitale ancora da completare.

Il comparto agricolo in Umbria migliora in qualità ma rimane in sofferenza

Il comparto agricolo in Umbria migliora in qualità ma rimane in sofferenza

Negli ultimi dieci anni, il settore agricolo umbro ha mostrato segnali di miglioramento in efficienza e produttività, ma non sufficienti a ridurre il divario rispetto alla media nazionale. Anzi, questo si è ampliato. Il report della Camera di Commercio dell’Umbria analizza l’evoluzione del settore tra il 2014 e il 2024, confrontandola con il contesto nazionale e focalizzandosi, inoltre, sui bilanci delle imprese agricole di capitali umbre, tra cui società per azioni, società a responsabilità limitata e cooperative.

Nella nostra regione, il numero di aziende agricole è diminuito da 16.950 nel 2014 a 15.443 nel 2024, con una contrazione dell’8,9%, inferiore al calo nazionale del 9,9%. Tuttavia, le dimensioni medie aziendali sono aumentate solo marginalmente, passando da 1,3 a 1,4 addetti per impresa, contro una crescita nazionale da 1,4 a 1,6 addetti. La regione continua a soffrire della presenza di troppe aziende ultramicro, spesso a conduzione familiare e con attività agricole marginali. Il numero totale di addetti nel settore è calato del 6,3%, passando da 22.672 a 21.240, Le imprese agricole giovanili rappresentano poi il 6,5% del totale regionale, con dimensioni medie estremamente ridotte (0,97 addetti per impresa).

Le imprese femminili, che costituiscono il 32,1% del totale, si attestano su una media di 1,1 addetti per azienda, anche qui inferiore al dato regionale. I bilanci delle imprese agricole umbre di capitali rivelano una situazione preoccupante. Il valore aggiunto medio per impresa è cresciuto solo nominalmente (+4,2% tra il 2019 e il 2023), ma in termini reali, al netto dell’inflazione del 10,7%, si registra un calo del 6,5%. Ancora più critico l’Ebitda medio, sceso del 12,2% in termini nominali e del 22,9% in termini reali. Anche il costo del lavoro, apparentemente cresciuto (+8,9%), risulta in calo reale dell’1,8%. La redditività degli investimenti (Roi) si attesta a un misero 0,8%, mentre il ritorno per l’imprenditore (Roe) è dell’1,1%, in lieve miglioramento rispetto al 2019 ma comunque insufficiente per sostenere una crescita significativa.

Il report evidenzia una realtà agricola umbra che, nonostante alcuni passi avanti, non riesce a colmare il gap con la media nazionale. Le sfide sono molteplici: aziende troppo piccole, bassa redditività e una transizione ecologica e digitale ancora da completare. La Camera di Commercio auspica che questi dati possano guidare politiche più incisive per rilanciare la competitività di un settore cruciale per l’economia regionale.