La ’guerra’ di Gastro approda davanti al giudice

La procura chiede l’archiviazione dei fascicoli avviati dopo le denunce di Bassotti e di Fiorucci per falso, calunnia e diffamazione

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Finisce in tribunale la ’guerra’ incrociata di Gastroenterologia: sarà il giudice per le indagini preliminari del tribunale a dover decidere sulle richieste di archiviazione avanzate dal procuratore aggiunto Giuseppe Petrazzini sia per il professor Stefano Fiorucci che per il collega Gabrio Bassotti – entrambi ordinari di gastroenterologia – all’esito di due differenti indagini avviate, a vario titolo, per falso, calunnia e diffamazione. Ma contro le decisioni della procura hanno presentato opposizione i denunciati: le udienze sono fissate per venerdì (21 maggio) e per la prossima settimana.

Da una parte la denuncia di Bassotti - assistito dagli avvocati Giuseppe Caforio e Cinzia Corbelli – che nel giugno del 2019 aveva segnalato presunte anomalie per la procedura da professore ordinario di gastroenterologia bandita dall’Università di Perugia, posto che – secondo Bassotti - era stato ’profilato’ sugli standard di un unico potenziale concorrente, Fiorucci appunto. Concorso che però si risolse in un nulla di fatto: dinanzi all’impossibilità di comporre la commissione esaminatrice e, dopo aver chiesto un parere anche al Ministero, il neo rettore (Maurizio Oliviero) decise di revocare il concorso.

Provvedimento a cui si oppose Fiorucci dinanzi al Tar, rinunciando poi alla richiesta di sospensiva. Nella denuncia Bassotti segnalava l’avvio di una contestuale campagna denigratoria ai suoi danni in alcuni blog in cui si sosteneva che il professore avrebbe asportato pezzi di colon da pazienti senza il loro consenso e avrebbe comprato le pubblicazioni scientifiche. Secondo Bassotti si trattò di un campagna diffamatoria organizzata ai suoi danni.

Ma nello stesso periodo Fiorucci – difeso dall’avvocato Stefano Bagianti – denunciò il collega-rivale anche per diffamazione a mezzo stampa. Casus belli sempre il posto da Ordinario di Gastroenterologia (entrambi i professori sono attualmente associati). Nel giugno 2020 inoltre lo stesso Fiorucci presentò altri esposti in procura in relazione alla alla presunta pubblicazione di studi falsi con l’utilizzo di campioni biologici senza il consenso informato da parte di Bassotti. I veleni dentro Gastro, e le denunce alla procura, per adesso si sono risolte con un niente di fatto: il pubblico ministero ha infatti sollecitato l’archiviazione per tutte le ipotesi di reato. Adesso sarà il gip a decidere se ci sono ulteriori spazi di investigazioni, stabilire se ritiene di imporre alla procura un’imputazione coatta o chiudere il caso con buona pace dei contendenti e una situazione perennemente incandescente all’interno dell’ospedale che si trascina da anni tra esposti, denunce, lettere al vetriolo e dispetti.

Nei giorni scorsi intanto, in attesa di una situazione definitiva, era cambiata la guida ad interim del Reparto amministrato per nove anni da facenti funzioni ospedalieri con rinnovi semestrali, nonostante fosse storicamente a guida universitaria. Prima Carlo Clerici, recentemente il dottor Mauro Marchesi.

Il direttore generale dell’Azienda ospedaliera di Perugia, Marcello Giannico ha ritenuto però di nominare, sempre ad interim, proprio il dottor Bassotti, in attesa che la Convenzione (ancora non però siglata) tra Regione e Ateneo per le due aziende integrate ridisegni gli equilibri interni e si possa procedere ad un concorso nazionale che individui il nuovo direttore della struttura.

Applicando le procedure della vecchia convenzione lo stato maggiore del Santa Maria ha ritenuto di scegliere tra i camici bianchi universitari, incardinati nella struttura complessa ovvero lo stesso Bassotti, Olivia Morelli e Monia Baldoni. Fiorucci non poteva partecipare perché inserito nella Struttura complessa di chirurgia e non di gastroenterologia.

Ma dopo l’eslusione è scattato il ricorso contro l’Azienda. Un altro e le contromosse del Santa Maria della Misericordia. Un altro capitolo della saga infinita.

Erika Pontini