La manifattura che cresce. Industria smart: il futuro

Cna presenta i dati del comparto e lancia un messaggio alla politica. Vestrelli: "Servono misure pubbliche per abbattere il costo del denaro".

La manifattura che cresce. Industria smart: il futuro

La manifattura che cresce. Industria smart: il futuro

"Dall’applicazione delle nuove misure previste nel pacchetto Industria 5.0 potrà arrivare un ulteriore slancio alla crescita della manifattura umbra. Ma per massimizzare i risultati serviranno strumenti regionali di accompagnamento, per facilitare l’accesso al credito da parte delle imprese agendo sull’abbattimento del costo del denaro". Il messaggio è chiaro: lo ha lanciato Francesco Vestrelli, responsabile regionale di Cna produzione, durante la presentazione del focus sulle imprese manifatturiere realizzato in collaborazione con il centro studi Sintesi.

"I nuovi crediti di imposta a sostegno degli investimenti in digitalizzazione e sostenibilità rappresentano un’opportunità che le imprese umbre, a cominciare da quelle manifatturiere, potranno cogliere per crescere e innovarsi, come hanno dimostrato di saper fare nell’ultimo decennio attraverso il piano Industria 4.0 e le diverse manovre regionali a sostegno dello sviluppo. Tuttavia, per accedere ai crediti di imposta, le imprese devono avere la capacità di anticipare per intero l’investimento. Considerato l’elevato costo del denaro, proponiamo alla Regione di attivare strumenti che coniughino l’incremento delle garanzie a favore del sistema bancario chiamato a finanziare le micro, piccole e medie imprese, con l’abbattimento dei tassi di interesse nonché del costo della garanzia dei confidi, laddove necessaria. Se questa proposta venisse accolta, anche attraverso la collaborazione tra la finanziaria regionale e i confidi privati, già a partire dai prossimi mesi le imprese umbre potrebbero tornare a investire in modo consistente usufruendo dei crediti di imposta di Industria 5.0".

Questi invece i numeri del report sul comparto della manifattura, presentato da Francesca Tasselli. "Il maggior numero di imprese manifatturiere – afferma l’esperta - si concentra nella meccanica/lavorazione dei metalli. Infatti, su un totale di 7.760 imprese, ben 1872 sono imprese meccaniche. Le imprese del sistema moda, invece, sono quelle caratterizzate dal maggior tasso di natalità: infatti, soltanto nel 2023 le neo imprese in questo settore sono state ben 60 su un totale di 180. Anche per quanto riguarda gli occupati, gli aumenti maggiori si registrano nella meccanica (1.707 su un totale di 3.310 occupati della manifattura). Nel complesso – continua – nella manifattura il 55% della forza lavoro è occupata dalle micro e piccole imprese (38mila addetti su un totale di circa 70mila). Quello manifatturiero è anche il comparto con la minore incidenza di imprese individuali, che infatti rappresentano il 43% del totale rispetto a una media regionale del 65%. Nettamente superiore anche la dimensione media delle imprese manifatturiere, che è di 9,5 addetti contro una media regionale di 3,7. Consistente, infine, la quota di valore aggiunto garantita dal comparto, pari al 22%".