REDAZIONE UMBRIA

La morsa della povertà sul territorio. Aiutate dalla Diocesi 873 persone

Per interventi di carità l’area orvietana risulta seconda in Umbria solo a quella di Perugia-Città della Pieve

Allarmanti i dati sulla povertà nell’Orvietano. Nella parte di Umbria che alcune statistiche economiche continuano a descrivere come una sorta di isola felice e paradiso per benestanti per quanto riguarda l’ammontare dei depositi bancari pro capite e dunque della ricchezza privata, aumenta anche il numero degli indigenti che vengono sostenuti da associazioni caritatevoli, religiose e laiche. I dati elaborati dalla Diocesi di Orvieto e Todi sono eloquenti, seppur risalenti ad un anno e mezzo fa. Il territorio diocesano infatti è quello in cui è stato effettuato il maggior numero di interventi per contrastare la povertà, alle spalle della Diocesi di Perugia-Città della Pieve la cui consistenza demografica è però superiore di circa cinque volte rispetto alla Diocesi attualmente retta dal vescovo Gualtiero Sigismondi e che comprende con Bolsena anche una piccola porzione della provincia di Viterbo. Mentre in quella perugina si contano 1504 beneficiari di interventi filantropici, ad Orvieto-Todi sono stati 873. Seguono poi numericamente le Diocesi di Terni-Narni-Amelia e quella di Assisi-Nocera-Gualdo Tadino. Nella stragrande maggioranza dei casi (660 sul totale) si è trattato di aiuti a persone tra 19 e 65 anni. Da segnalare che una percentuale non piccola di chi viene aiutato ha un lavoro, ma non sufficiente a vivere dignitosamente. Nella ricorrenza dei 50 anni della fondazione della Caritas diocesana, nella parrocchia di San Crispino a Ponte del Sole è stato celebrato l’importante traguardo. Nell’occasione è stata inaugurata la nuova sede e vi è stato il passaggio del testimone ai nuovi responsabili nominati dal vescovo. Direttore della Caritas è stato nominato don Marco Gasparri, vicedirettrice Irene Grigioni che lo è anche dell’Ufficio diocesano Migrantes, amministratore il diacono Paolo Persiani.

Cla.Lat.