LUCA FIORUCCI
Cronaca

La morte di Andrea Prospero. Indagini sulle truffe on-line

Due mesi fa la scomparsa dello studente trovato poi cadavere in centro. C’è un secondo filone d’inchiesta: da chiarire i 5 cellulari e le 46 sim card.

Andrea Prospero, lo studente universitario. trovato morto a 19 anni

Andrea Prospero, lo studente universitario. trovato morto a 19 anni

Due mesi fa Andrea Prospero scompariva misteriosamente. Doveva andare a pranzo con la sorella Anna alla mensa dell’università di Perugia, in via Pascoli, ma non si presenterà mai all’appuntamento. Mentre scattava l’allarme, lo studente di Lanciano era già morto, nella stanza di un b&b nel centro storico di Perugia, a circa duecento metri dallo studentato dove alloggiava. Ucciso, si accerterà successivamente, da un mix di benzodiazepine e ossicodone, farmaci che, secondo quanto evidenziato dalle indagini, Andrea avrebbe comprato da un utente, conosciuto sui canali di messaggistica, che ora è indagato per la cessione di stupefacenti. Farmaci che, evidenziano ancora le indagini, lo stesso indagato, 18enne di Afragola, sostiene di aver solo custodito per conto di un altro, il 18enne romano che è finito agli arresti domiciliari perché accusato di aver istigato o aiutato al suicidio lo stesso Andrea. A due mesi dalla sua morte, proprio sul suicido dello studente di informatica, la Procura avrebbe messo il "primo tassello" di una vicenda che sembra avere più punti oscuri. Se la morte di Andrea viene considerato un suicidio, agevolato dagli incitamenti via chat del giovane romano ai domiciliari che venerdì si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al gip, restano sullo sfondo le ipotizzate attività anomale che farebbero pensare a truffe informatiche o compravendite farlocche. Giro nel quale, si ipotizza, possa essere stato coinvolto lo stesso Prospero. Che non avrebbe connessioni dirette con la sua decisione di togliersi la vita, ma che rimarrebbero sullo sfondo e che potrebbero spiegare i cinque cellulari ritrovati insieme al suo cadavere e le 46 sim card. Sull’ipotesi di truffe on line sta lavorando la Procura che ha avviato un secondo filone di inchiesta e che punta a ricostruire gli eventuali episodi illeciti e i soggetti che comporrebbero la rete di contatti dello studente abruzzese, contatti celati dietro nickname. Al pari di chi, in base alle indagini, oltre ad avergli fornito farmaci che normalmente richiederebbero una prescrizione medica, gli avrebbero rimediato direttamente delle ricette contraffatte da utilizzare per l’acquisto.