E’ stata fissata per la mattinata dell’8 aprile, presso il palazzo di Giustizia di Firenze, la data dell’udienza preliminare del procedimento che vede imputato Piero Fabbri. Poco più di due anni fa - era l’11 gennaio 2023 –, esplose il colpo di fucile che uccise Davide Piampiano, 24 anni nel corso di una battuta di caccia sul monte Subasio. Lo ha stabilito il Gup Anna Liguori sulla scorta della richiesta di rinvio a giudizio presentata dal Pm Lorenzo Boscagli che aveva respinto la richiesta avanzata dall’avvocato di Fabbri, Luca Maori, di pattegiamento.
Fabbri deve rispondere di omicidio colposo aggravato, per aver commesso il fatto nonostante la previsione dell’evento, considerati gli elementi che sono emersi nel corso delle indagini. Fabbri, assisano, 58 anni, esperto cacciatore, sapeva infatti della presenza di Davide Piampiano in quella zona visto che si erano anche sentiti per telefono e quindi – come indicato nel disposto – quanto accaduto "avveniva per negligenza, imprudenza e imperizia e in particolare contravveniva alle più basilari misure cautelari prudenziali in ambito venatorio". Il prossimo 8 aprile sarà da vedere la strada che intenderà perseguire Fabbri, come cioè procedere e il tipo di rito da seguire.
Dal canto loro i legali delle persone offese – Franco Matarangolo per Antonello Piampiano e Catia Roscini, genitori di Davide, Francesco Maresca per Valeria Piampiano, Giovanni Flora per Michela Armillei – potranno richiedere una riqualificazione del reato proposta dalla procura, passata dall’accusa da omicidio volontario con dolo eventuale a omicidio colposo; il tutto anche sulla scorta delle perizie che sono state eseguite.
M.B.