
Alla Galleria Nazionale dell’Umbria si apre oggi “Fratello Sole, Sorella Luna“: ottanta capolavori tra Beato Angelico , Leonardo e Corot
"Un percorso al ritmo di capolavori assoluti, dal Trecento all’Ottocento, per raccontare il rapporto tra uomo e natura e celebrare la rivoluzione nell’arte prodotta dal Cantico delle Creature di San Francesco d’Assisi". Così Costantino D’Orazio, direttore dei Musei Nazionali di Perugia – Direzione regionale Musei nazionali Umbria, lancia la nuova mostra delle meraviglie della Galleria Nazionale dell’Umbria: “Fratello Sole, Sorella Luna. La Natura nell’Arte, tra Beato Angelico, Leonardo e Corot“ che dopo l’inaugurazione di ieri, è aperta al pubblico da oggi fino al 15 giugno.
Che si tratti di un evento indiscusso lo testimoniano molti elementi, a partire dalle 5.000 persone che hanno già prenotato una visita alla mostra, nata in occasione degli 800 anni dalla composizione del Cantico delle Creature. E che ha ottenuto il sostegno del Comitato per le celebrazioni dell’ottavo centenario della morte di san Francesco d’Assisi e il patrocinio del Dicastero per l’Evangelizzazione della Santa Sede, che l’ha inserita nel calendario ufficiale del Giubileo 2025, oltre al patrocinio delle istituzioni locali e il contributo di Fondazione Perugia. E’ curata da D’Orazio, Veruska Picchiarelli e Carla Scagliosi e si avvale di prestiti d’eccezione arrivati dal Louvre, dal Rijksmuseum, dal Mauritshuis, dai Musei Vaticani e dai principali musei italiani. "Mai così tanti prestatori" sottolinea con orgoglio il direttore che parla di "un percorso variegato capace di testimoniare in maniera approfondita e suggestiva le diverse sfumature con le quali il Creato è stato osservato dalla sensibilità umana e reinterpretato nella visione artistica". Al suo fianco c’è Davide Rondoni, presidente del Comitato per le celebrazioni francescane: "E’ un mostra sul paradosso della Natura – dice –. Con il Cantico, Francesco ha “abitato“ per primo questo paradosso: la natura non è buona né cattiva, dipende da come la si vede".
E’ un viaggio nella bellezza quello che si snoda in una Sala Podiani trasformata da un allestimento che gioca tra oscurità e squarci di luce con oltre ottanta opere, tra dipinti, disegni, incisioni, sculture e volumi a stampa di alcuni tra gli artisti più celebri della storia dell’arte italiana ed europea come Pisanello, Michelino da Besozzo, Paolo Uccello, Jan van Eyck, Beato Angelico, Piero della Francesca, Leonardo da Vinci, Leon Battista Alberti, Albrecht Dürer, Lorenzo Lotto, Dosso Dossi, Giambologna, Jan Brueghel il Vecchio, Domenichino, Carracci, Poussin, Salvator Rosa, Piranesi, Jean-Baptiste Camille Corot in un percorso cronologico scandito da cinque sezioni (Natura madre, Natura impossibile, Natura come spazio dell’uomo, Natura mirabile, Natura incombente).
In apertura svetta il formidabile “Giudizio Universale“ di Beato Angelico, al suo fianco l’enigmatica “Tebaide“ di Paolo Uccello, presente anche con la “Predella con il Miracolo dell’Ostia“. E poi il celebre “San Girolamo“ di Piero della Francesca, che dialoga con la “Crocifissione“ di Jan van Eyck e convive con il “San Girolamo“ di Lorenzo Lotto. Meravigliosa la “Melissa“ di Dosso Dossi (l’immagine simbolo della mostra), rivoluzionari i volumi di Leon Battista Alberti, di Luca Pacioli e di Piero della Francesca con il De Prospectiva pingendi, a fianco dell’Annunciazione Ranieri di Perugino. Un focus è dedicato al Codice Atlantico di Leonardo da Vinci, con due fogli in dialogo ideale con il manoscritto del Sidereus Nuncius di Galileo Galilei e “La natura morte a inganno“ di Remps. Si prosegue al piano superiore dove c’è la nuova sala immersiva permanente: qui il Cantico delle Creature guida alla scoperta dei dettagli delle opere d’arte.
Da ricordare il sostegno di tre aziende del territorio, i momenti di approfondimento con l’assessorato all’ambiente del Comune e il catalogo edito da Moebius.