ANNALISA ANGELICI
Cronaca

"La nostra vendemmia? Da metà settembre"

Luciano Cesarini, cantina “Signae“: "La pioggia di fine luglio ci ha aiutato: I chicchi sono carichi. Noi siamo ottimisti".

di Annalisa Angelici

Il profumo inconfondibile del mosto, che racconta, insieme, l’uva che è stata e il vino che sarà. Ma c’è tempo ancora per tornare a sentire quel profumo. "La vendemmia, se tutto andrà bene, non inizierà prima di metà settembre, almeno per il nostro merlot": Luciano Cesarini è uno dei fondatori di Signae, cantina di Bastardo tra le più all’avanguardia del mondo. Ora a gestirla sono le figlie Chiara e Alice, ma lui la vigna non l’ha di certo abbandonata.

Cesarini, dal punto di vista climatico , che annata è?

"È un’estate calda, a macchia di leopardo. Le piogge di fine luglio hanno aiutato gli acini a essere carichi e corposi. Dove però c’è stata grandine con i chicchi grandi, ci sono stati danni, parecchi. Il problema del clima però non può essere generalizzato, perché a poche centinaia di metri gli eventi climatici possono essere totalmente diversi. Noi siamo molto soddisfatti. Forse avremo una perdita del 5% del prodotto per la grandine. E’ stata un’estate molto calda, ma non siccitosa. La pioggia consistente di fine luglio ha rivitalizzato gli acini".

Adesso a che punto è la vigna?

"Siamo nel periodo più importante, l’invaiatura, la maturazione del frutto. Quest’anno forse è un pochino in ritardo e, grazie alle piogge, il momento della vendemmia si è un po’ allungato. Se le cose non cambiamo, vendemmieremo il merlot non prima del 1012 settembre. Per il sagrantino ancora non siamo in grado di prevedere i tempi: l’invaiatura è partita ora. Il sangiovese non prima di fine settembre".

Che prodotto sarà?

"Fino al giorno che tu vendemmi non puoi sapere il prodotto che avrai. Finché l’uva non è in cascina non si può dire nulla. Poi la nostra cantina ha delle certezze: il vino lo facciamo in vigna, la nostra attenzione è tutta dedicata all’uva. Se sbagli tra zuccheri e fenoli l’equilibrio giusto non si raggiunge. Ma io sono ottimista e speriamo di non fare errori".

Il Covid e l’emergenza sanitaria hanno creato problemi nella gestione della cantina? E per la bvendemmia?

"Noi abbiamo personale fidelizzato, che ci aiuta da anni. Sono sempre le stesse persone, un gruppo di cittadini pakistani. Sono molto bravi, cerchiamo di pagarli con regolarità, dando continuità al lavoro. Fisse abbiamo due famiglie di rumeni, moglie e marito e altre tre persone: hanno rinunciato a tornare nel loro paese per paura di essere bloccati. Chiediamo di mettere le mascherine anche se in cantina si muovono due persone su quattromila metri quadrati. Un’altra cosa sarà per la vendemmia: dobbiamo ancora sentire i nostri consulenti".

E-commerce e turismo: è cambiato qualcosa con la pandemia?

"Sia le vendite on line che l’enoturismo sono andati benissimo. Solo un dato: abbiamo avuto un incremento del 300% nel flusso di cassa delle vendite in cantina. In tantissimi sono venuti per le degustazioni organizzate, prenotando anche sul web".

Un primo bilancio del 2020?

"Un anno di grande sofferenza e perdita economica, ma se la stagione regge noi siamo soddisfatti. E ottimisti".