Non poteva che finire con una lite la ‘parifica’ del Bilancio della Regione, la certificazione cioè che i conti dell’ente sono in ordine. A cinque settimane dal voto, comunque fosse finita, la polemica ci sarebbe stata. Ma stavolta è anche più aspra non solo per l’imminente appuntamento elettorale, ma anche perché la Sezione regionale di controllo della Corte dei conti per l’Umbria, dopo il rinvio di luglio, ha parificato il rendiconto generale della Regione per l’esercizio 2023 ad accezione del capitolo di spesa che disciplina e finanzia l’Arpa. Il giudizio su questo aspetto è stato sospeso (è o non è un costo da caricare nel capitolo Sanità? è la domanda), poiché è stata sollevata intanto la questione di legittimità costituzionale, mentre quello generale di parifica "rimane intatto perché abbiamo parificato il bilancio ad eccezione di quel capitolo", ha sottolineato il presidente Antonello Colosimo.
Affiancato dai magistrati del collegio, ha illustrato le analisi condotte durante il giudizio di parificazione che si è tenuto al Dipartimento di Agraria di Perugia. Rendiconto che è stato quindi esaminato "per ben due volte". "Se la Corte Costituzionale dovesse ritenere non sussistente la questione su Arpa, si riespanderà tutto il potere di utilizzo del capitolo" ha affermato il presidente. La parifica cè insomma, ma anche le criticità che "non hanno mai superato il limite della non parificabilità". Dove sono i problemi? Nel sistema sanitario regionale, nella governance degli organismi partecipati, nei rapporti finanziari di debito-credito tra la Regione e gli enti locali, nella organizzazione regionale e nel Trasporto pubblico locale e regionale: qui si profilano i più significativi aspetti di criticità in merito al Rendiconto generale per l’esercizio 2023. "Sono sicuro che tutte le criticità evidenziate saranno scrutinate positivamente per dare sempre un miglior servizio alla comunità umbra". Durante l’udienza sono stati forniti gli elementi sulla dimensione del bilancio regionale e sui risultati della gestione. In particolare, le previsioni definitive delle entrate di competenza sono ammontate a 5,130 miliardi. Gli accertamenti di ambito sanitario hanno inciso per circa il 76% sul bilancio regionale e le relative riscossioni hanno rappresentato il 75% circa del totale complessivo. La spesa sanitaria ha rappresentato il 76% complessivo degli impegni e il 74% del totale dei pagamenti. Le verifiche condotte quindi, come ha spiegato Colosimo, hanno evidenziato la permanenza degli equilibri di bilancio sia in sede di previsioni iniziali sia in fase di assestamento. L’esercizio si è chiuso con un risultato di competenza positivo, pari a 83 milioni di euro; l’indebitamento residuo al 31 dicembre 2023 ammonta inoltre a 476 milioni di euro.