La scoperta della Galleria Nazionale. Oro, argento e platino per Klimt “Le tre età“ è un gioiello prezioso

Grazie a un accordo tra musei, delicate indagini scientifiche confermano l’impiego di materiali preziosi. Dopo il trionfo estivo con 62mila visitatori, il capolavoro torna in mostra da sabato prossimo a Perugia.

La scoperta della Galleria Nazionale. Oro, argento e platino per Klimt “Le tre età“ è un gioiello prezioso

Le indagini diagnostiche hanno confermato la presenza diffusa di lamine e polveri metalliche dai toni iridescenti

Per il capolavoro che ha fatto furore nell’estate perugina, “Le tre età“, Gustav Klimt utilizzò oro, platino e argento sia negli sfondi che a ornamento delle figure femminili. E’ la grande scoperta messa a segno dalla Galleria Nazionale dell’Umbria grazie a preziose e approfondite indagini scientifiche che hanno confermato la presenza diffusa di lamine e polveri metalliche dai toni iridescenti con cui l’artista ha creato effetti cangianti della superficie. L’uso esteso di materiali preziosi dimostra come la tela possa davvero considerarsi un “gioiello”, con quella brillantezza che la rende uno dei capolavori più apprezzati dall’artista. E da sabato 26 “Le tre età“ torna in esposizione a Perugia nella grande mostra “L’età dell’oro“ aperta fino al 19 gennaio

La ricerca nasce dalla collaborazione tra la Galleria Nazionale dell’Umbria e la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma che quest’estate ha portato “Le tre età“ in città, riscuotendo un eccezionale successo di pubblico con oltre 62mila visitatori in tre mesi. Da qui i due musei hanno concordato la possibilità di sottoporre a delicate indagini diagnostiche l’opera, in particolare per verificare le modalità e l’estensione dell’uso di materiali preziosi: i due musei nazionali hanno così chiamato a collaborare un team di ricercatori del Cnr e dal Centro di Eccellenza SMAArt dell’Università di Perugia con operazioni coordinate dall’Ufficio Diagnostica e Restauro della Galleria Nazionale dell’Umbria.

I ricercatori hanno svolto indagini con tecniche di imaging iperspettrale nel visibile e vicino infrarosso e di fluorescenza a raggi X a scansione mirate alla identificazione e mappatura dei pigmenti e metalli presenti sulla tela, con particolare focus sulle preziose campiture dorate e argentate. I risultati preliminari hanno confermato la presenza diffusa di lamine e polveri metalliche dai toni iridescenti e l’impiego di oro, platino e argento negli sfondi e a ornamento delle figure femminili. Inoltre, la cromia dei capelli della giovane donna vede l’impiego combinato di ossido di ferro e l’oro per ottenere tonalità più calde del colore. Questo accordo, dice il direttore Costantino D’Orazio "è un’occasione importante perché conferma la necessità di promuovere attività di ricerca sul patrimonio custodito nei nostri musei e indica un metodo virtuoso di collaborazione tra le istituzioni, chiamate a condividere con il pubblico i risultati delle proprie indagini".

Sofia Coletti