di Daniele Cervino
Nessuna retromarcia da parte della preside e cresce la protesta dei genitori. L’Istituto "Comprensivo 11" di Perugia della dirigente Nivella Falaschi va avanti nella decisione di rinviare le lezioni a giovedì 24 settembre. Così, mentre lunedì suonerà la campanella negli Istituti di tutta l’Umbria, resteranno invece a casa oltre mille bambini, dai 3 ai 13 anni, che frequentano i sei plessi perugini (infanzia “Bibi”, “Pestalozzi” e “Gabelli”; le primarie “Pestalozzi” e “Gabelli” e la secondaria di primo grado “Pascoli”). Ma le famiglie non ci stanno e puntano il dito contro una comunicazione "arrivata a sorpresa e soprattutto in ritardo". E non a tutti. "Siamo molto dispiaciuti – ammettono –. C’è chi ha ricevuto mercoledì una mail dalla preside, nella quale si informava della scelta adottata dal Consiglio d’Istituto, ma la maggior parte delle famiglie non ne sapeva nulla".
La dirigente del Comprensivo 11 chiarisce: "La scelta di riaprire il 24 settembre, se pur sofferta, è stata dettata dai principi della ragionevole prudenza e dalla temperata valutazione del rischio, sia nei confronti degli alunni che del personale. Abbiamo atteso fino all’ultimo che arrivassero il personale di sostegno e i nuovi banchi, che non sono mai giunti. Abbiamo quindi avvertito tutte le famiglie appena possibile". Ma sui social i genitori protestano, e molti ammettono di non aver mai ricevuto la comunicazione da parte della scuola, neanche in merito alle sezioni, all’organizzazione degli orari e su come saranno svolti gli inserimenti. E i disagi non mancano, perchè adesso mamme e papà dovranno organizzarsi per trovare come e a chi affidare i figli. E il tempo stringe. Ne sa qualcosa Manuela Morelli, che ha due bambini che frequentano l’Infanzia e la primaria alla "Gabelli" di Case Bruciate. "Sia io che mio marito lavoriamo e ora ci troviamo in difficoltà – racconta –. Con la scuola chiusa dobbiamo organizzarci in pochi giorni. Magari chiedendo aiuto ai nonni o alle altre famiglie".
"Solo alcune mamme sono state avvisate del rinvio – continua Manuela –. L’informazione è stata poi condivisa sui gruppi WhatsApp dei genitori che, a mio avviso, non possono essere considerati veicoli di comunicazione ufficiale da parte della scuola. Le stesse docenti hanno appreso la notizia con un messaggio. Soltanto in ritardo l’avviso è stato pubblicato sul registro elettronico, lasciando fuori una grande fetta di persone che non ha credenziali di accesso e tutti i nuovi iscritti". La donna racconta che l’8 settembre aveva "inviato una Pec alla dirigente scolastica, senza risposta".
La clamorosa scelta di tenere chiuso l’Istituto ha spiazzato un po’ tutti. Anche perchè si tratta dell’unico caso in provincia di Perugia, mentre nel Ternano il rinvio è stato già disposto a Otricoli. Tra le motivazioni illustrate dalla preside ci sono la mancanza del personale di sostegno e i banchi singoli, "non ancora arrivati". Eppure – replicano alcuni genitori – "gli spazi alla Gabelli ci sono, i nuovi banchi anche. Non comprendiamo quindi il motivo di questo rinvio e ci chiediamo perché all’infanzia sia stata negata la possibilità di ripartire il 14, non essendo neanche scuola-seggio. Bisognava organizzare prima la ripartenza, per farsi trovare pronti per lunedì".
Altra criticità sollevata dalle famiglie riguarda le sezioni, che si prevedono numerose. La preside Falaschi si difende così: "Già da tempo abbiamo richiesto di poter avere tre classi all’infanzia Gabelli, ma purtroppo non abbiamo avuto riscontro. Allora si partirà con due sezioni, una composta da 24 alunni e l’altra da 28. Per quest’ultima abbiamo comunque in programma di fare due gruppi". In arrivo anche corsi di formazione con gli insegnanti: "Niente mascherine e sì all’interazione in classe per i bambini dai 3 ai 6 anni – conclude –. E’ fondamentale lavorare in un ambiente sereno e tranquillo. Senza paure".