La scuola prova a ripartire : "Immissioni in ruolo a rilento. Organico sempre più all’osso"

In Umbria il Ministero ha autorizzato un contingente di 459 insegnanti, contro i 582 dell’anno scorso. La Flc Cgil: "Molte cattedre rimarranno vacanti. Docenti penalizzati" .

La scuola prova a ripartire : "Immissioni in ruolo a rilento. Organico sempre più all’osso"

Moira Rosi, segretaria della Flc Cgil

Per l’anno scolastico 2024/25 il ministero dell’Istruzione e del Merito ha autorizzato in Umbria, per la scuola dell’infanzia, primaria, secondaria di primo e secondo grado, un contingente di 459 posti per le assunzioni a tempo indeterminato di docenti. Ma i sindacati storcono il naso. "E’un numero - osserva Moira Rosi, segretaria della Flc Cgil – in netta diminuzione rispetto allo scorso anno quando erano stati autorizzati 582 ruoli (-23,1%), e soprattutto rispetto agli anni precedenti (1.136 posti in ruolo per il 22-23, 1.538 posti per il 21-22, 1.094 per il 20-21, 746 per il 19-20)".

Problemi anche sulle procedure che riguardano la stipula dei contratti. "A pochi giorni dal suono della campanella - fa notare Rosi – siamo a poco più della metà delle immissioni in ruolo previste perché, le procedure di assunzione per il prossimo anno scolastico prevedono una tempistica in più fasi con possibilità di concludere le operazioni entro il 31 dicembre per graduatorie pubblicate entro il 10 dicembre(Concorsi PNRR). La scelta di limitare il contingente a 45.000 assunzioni, rispetto agli oltre 64.000 posti liberi e vacanti - va avanti la sindacalista – sta producendo un prevedibile effetto escludente rispetto alle decine di migliaia di docenti che hanno superato tutte le prove di precedenti concorsi, in particolare degli idonei del 2020 che sono legittimamente in attesa di un contratto a tempo indeterminato. Dopo aver respinto senza possibilità di appello la nostra richiesta di rettifica del contingente autorizzato per le immissioni in ruolo 2024/2025, comprendendo tutti i posti vacanti e disponibili, il Ministro si appresta a bandire nuove procedure concorsuali prolungando ulteriormente i tempi di attesa di coloro che sono inseriti nelle graduatorie permanenti 2020 e chiudendo di fatto le porte a chi, pur avendo sostenuto con esito positivo il concorso 2023, non rientra tra i vincitori".

L’infornata dei supplenti. secondo il sindacato ne consegue che a subire danno sarà la scuola statale italiana dal momento che i posti, che rimarranno comunque vacanti, saranno assegnati con contratti a tempo determinato e quindi agli allievi non sarà garantita alcuna continuità didattica. "Tanti docenti - conclude la Cgil – subiranno danno in quanto costretti a permanere in uno stato di precarietà. Proprio per queste ragioni come Flc Cgil proponiamo una diffida che dia seguito alla nostra azione sindacale a supporto e a tutela dei diritti dei docenti danneggiati e a favore di un sistema scolastico non precarizzato".

Silvia Angelici