Scuola bagnata scuola fortunata. Dove la fortuna sta nella splendida accoglienza che la comunità di Pierantonio ha riservato alla nuova struttura modulare che, finalmente, torna ad ospitare gli studenti delle scuole medie, migrati a Umbertide dopo il terremoto. E non era un fatto scontato: nè per i soldi da trovare, nè per i tempi strettissimi in cui è stata realizzata, nè per la qualità architettonica e tecnica della struttura. "Un vero miracolo" ha commentato Paolo Arcelli, presidente del comitato "Rinascita 9 Marzo", "rubando" un po’ il mestiere a Don Simone Sorbaioli vicario del vescovo Maffeis che l’ha benedetta. Una scuola, pur piccola, ma certamente bella ed ospitale. Situata nel parco della materna è dotata di tre aule (prima, seconda e terza G) spaziose e divise da un grande corridoio, a cui si aggiungono un’auletta multidisciplinare, servizi e vari confort. 310mila euro il costo dell’operazione. Ieri pomeriggio sotto una pioggia scrosciante il taglio del nastro da parte del sindaco Luca Carizia, della vice Annalisa Mierla, l’assessore regionale Enrico Melasecche, le dirigenti scolastiche Paola Avorio e Silvia Reali, rappresentanti della Protezione civile nazionale, regionale e locale, insieme a cittadini, imprenditori, politici studenti, famiglie.
Dopo i ringraziamenti del sindaco ai tanti che hanno lavorato alla realizzazione del plesso, da Melasecche l’invito a guardare avanti, poiché la scuola non è che una tappa della ricostruzione, puntando alla prossima legge finanziaria "nella quale dovranno esserci i fondi". Quindi l’assist di Carizia ad Annalisa Mierla, ringraziata per il suo grande lavoro politico ed amministrativo. "Questa scuola non era scontata", ha detto Mierla raccontando i tempi le fasi di realizzazione, i tanti contatti avuti, la disponibilità di tanti, associazioni, privati, aziende, sindacati, istituzioni a dare una mano a Pierantonio. L’intento era di ridare alla frazione la sua "media", perché non andasse persa per sempre nel calderone degli accorpamenti, "un’ emergenza gestita alla perfezione, con il traguardo della ricostruzione" . Una scuola che doveva tornare a Pierantonio insomma, perché come ha ricordato la preside Avorio, "una comunità senza di essa impoverisce e muore".
Pa.Ip.