La serie tv su Amanda Knox. Striscione "in faccia" al set: "Serve rispetto per Meredith"

Le riprese del film sull’americana continuano in centro storico, invaso da veicoli e attrezzature. E sul terrazzo della via in cui stamani si gira una scena è apparso un drappo di "contestazione".

La serie tv su Amanda Knox. Striscione "in faccia" al set: "Serve rispetto per Meredith"

In pieno centro storico le riprese della serie tv che riguarda Amanda Knox; qui in alto lo striscione (Foto Crocchioni)

La polemica cresce di ora in ora. La sindaca di Perugia Vittoria Ferdinandi due giorni fa aveva cercato di mettere un punto sulle riprese della serie tv che riguarda Amanda Knox, ma non è bastato. Anzi. Ieri con lo sbarco massiccio in centro storico dei mezzi, delle attrezzature e della troupe, l’evidenza di quanto sta accadendo si è fatta "accecante" e con essa il dibattito, sempre più vivace. Al punto che in un terrazzo nella zona di Porta Sole è apparso un drappo bianco con la scritta in rosso "Rispetto per Meredith". E quello è il luogo dove oggi, infatti, verrà allestito il set per la serie tv, dove verranno effettuati altri ciak della serie che sarà trasmessa da Hulu, il canale in streaming della Disney e proporrà la drammatizzazione della vicenda giudiziaria di Knox. Che è tra i produttori assieme con Monica Lewinsky, l’ex stagista coinvolta con l’allora presidente Bill Clinton nello scandalo Sexgate. Hulu - l canale in streaming della Disney - ha chiesto otto episodi di un’ora ciascuno. La descrizione ufficiale spiega che la serie "è basata sulla storia vera di come la Knox è stata erroneamente condannata per l’omicidio di Meredith e descrive la sua odissea di sedici anni per liberarsi".

A quanto pare quindi il nodo è sempre lo stesso: il rispetto per la studentessa Meredith alla quale la città ha intitolato per un paio di anni una borsa di studio, ma l’iniziativa è finita preso nel dimenticatoio. Non sarebbe male allora se l’amministrazione assumesse una qualche iniziativa in questo senso. Il rischio è ancora una volta che Perugia torni alla ribalta come quel luogo con il marchio della ‘città del crimine’, che per tanti anni l’ha accompagnata.

La cronaca di queste ore intanto racconta dello sbarco imponente e invasivo delle strutture, a cominciare da auto e furgoni che ieri mattina avevano intasato l’acropoli: da via Fani a Corso Vannucci, per poi essere tutti parcheggiati in bella mostra nel pomeriggio in piazza IV Novembre. Un’occupazione così massiccia – e forse mal organizzata – non si era vista neanche per il colossal de Il Nome della Rosa girato in centro o per il film su Dante Alighieri di Pupi Avati.

E poi c’è il dibattito. Ieri Margherita Scoccia (centrodestra) si è espressa contro l’opportunità di concedere la città per le riprese. Ma c’ anche chi è a favore, come Antonello Chianella, esponente di spicco del Pd cittadino: "In questi giorni si è accesa una discussione sulle autorizzazioni che il Comune di Perugia ha rilasciato per le riprese della serie televisiva su Amanda Knox. Una ferita che indubbiamente – scrive – stenta a chiudersi per la nostra città, ma una domanda viene spontanea: il Comune doveva erigersi a censore? È giusto che scelga cosa fare o non fare condizionando la libertà ed il diritto di esprimere liberamente un arte , bella o brutta che sia? Può non piacere ciò che dirà questa serie ma preferisco la libertà di dirlo a quella di vietare".