Sul Nodino di Perugia non c’è un euro stanziato nella legge di bilancio che il Parlamento si appresta a esaminare nei prossimi giorni. A farlo sapere è Michele Guaitini dei Radicali di Perugia e componente del Comitato "Sciogliamo il Nodo" che si batte affinché l’opera stradale da 7 chilometri che costa 492 milioni e dovrebbe collegare Collestrada a Madonna del Piano, non venga realizzata. "Anche la legge di bilancio 2024 – scrive Guaitini - destina zero euro al Nodino. In verità, Ponte sullo Stretto a parte, non c’è un euro per nessuna opera stradale. Il Pd locale, spalleggiato dal senatore Walter Verini, che un anno e mezzo fa andava a fare tournée promettendo che l’opera sarebbe stata finanziata con la legge di bilancio 2023, inducendo pure in colpevole errore il Consiglio comunale di Perugia e con esso il sindaco Andrea Romizi, non ha nulla da dire in proposito?". Già perché fin qui il progetto ha continuano a camminare, mentre manca la previsione di qualsiasi finanziamento.
Ma il caso proprio ieri è sbarcato in Parlamento. "Abbiamo presentato un’interrogazione al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Pichetto Fratin, in merito al progetto definitivo E45 Nodo stradale di Perugia, tratto ’Madonna del Piano-Collestrada’ con la quale intendiamo portare all’attenzione pubblica le seguenti questioni" affermano il co-portavoce di Europa Verde e deputato di Sinistra & Verdi Angelo Bonelli e la deputata di Francesca Ghirra, che spiegano i temi su cui chiedono chiarimenti. "Coerenza del Progetto: sussistono significative variazioni planimetriche e altimetriche negli svincoli di Collestrada e Madonna del Piano – scrivono -, che richiedono un’analisi più approfondita della coerenza del progetto rispetto alle specifiche prescrizioni". Poi c’è il capitolo della ‘Prescrizione Non ottemperata’ secondo cui "la mancata adesione alla prescrizione della Delibera Cipe 1562006, che richiedeva l’attraversamento del rilievo di Collestrada in galleria artificiale a un’altitudine specifica, solleva gravi preoccupazioni sulla conformità complessiva del progetto".
E ancora la Valutazione di incidenza ambientale: "L’opera proposta – scrivono gli interroganti - comporterà notevoli impatti sull’ecosistema circostante, compreso il taglio di piante secolari e l’infissione di pali in cemento, che causeranno danni irreversibili alla flora e alla fauna presenti nella Zona speciale di conservazione". Al quarto punto il Piano di utilizzo delle terre e delle rocce da scavo: "Il piano attuale solleva preoccupazioni legate alla sicurezza delle comunità circostanti, inclusi i rischi derivanti dalla vicinanza del cantiere a un borgo medievale e istituti scolastici – dicono Bonelli e Ghirra -. Data l’importanza di preservare l’equilibrio ambientale e la tutela della fauna e delle risorse idriche nella zona interessata, invitiamo il Ministro a effettuare una rivalutazione completa del progetto".